martedì 2 dicembre 2008

Sindrome Down, in futuro possibili cure in utero

27/11/2008 - LA RICERCA

Sindrome Down, in futuro
possibili cure in utero




Grazie a proteine chiave, i piccoli delle cavie incinte alla nascita non presentavano problemi legati alla sindrome


Un esperimento sui topolini accende nuove speranze sulla possibilità di contrastare almeno in parte gli effetti della sindrome di Down ancora prima della nascita. A condurlo è stato un gruppo di ricercatori americani del National Institute of Health di Bethesda, come si legge su ’New Scientist’. La sindrome inibisce lo sviluppo delle cellule nervose di due proteine chiave, Nap e Sal, la causa di alterazioni nello sviluppo mentale.

Ma quando i ricercatori americani hanno iniettato le proteine chiave in alcune cavie incinte di topolini Down, i piccoli sono poi nati senza presentare i problemi legati alla sindrome. Un buon risultato, anche se gli esperti avvertono che non è garantito che il successo registrato nei topi sia replicato negli esseri umani. In genere i bimbi Down soffrono di alti tassi di problemi cardiaci e di sviluppo, e difficoltà di apprendimento di vario grado. In ogni caso, dopo lo studio Usa, le prospettive di prevenire alcuni dei danni causati nei bimbi Down dalla presenza di una copia extra di un cromosoma sembrano promettenti.

Nello studio, pubblicato su ’Obstetrics and Gynaecology’, si è visto che i piccoli, una volta nati, avevano uno sviluppo analogo a quello dei coetanei. Inoltre il cervello dei topolini trattati mostrava livelli normali di una proteina che è sottoprodotta negli animali Down. Ora i ricercatori stanno seguendo gli esemplari curati già nella pancia della mamma, per vedere se gli effetti positivi sono duraturi o addirittura permanenti. In ogni caso è ancora presto per dire se il trattamento potrà essere efficace anche sull’uomo.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1055&ID_sezione=243&sezione=

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