lunedì 28 aprile 2008

DUE CIECHI RECUPERANO LA VISTA GRAZIE ALL'OCCHIO BIONICO

Occhio bionico: test con successo
Gb, due pazienti recuperano la vista

Due pazienti inglesi di circa cinquant’anni completamente privi della vista sono stati i primi a testare un rivoluzionario “occhio bionico”. L’esperimento ha avuto successo: i due malati hanno recuperato almeno parzialmente le facoltà visive e saranno presto in grado di andare in giro da soli senza essere accompagnati identificando gli oggetti più semplici.

Le retine artificiali, del valore di 15mila sterline (quasi 19mila euro), sono state impiantate con un intervento durato circa tre ore presso la clinica Moorfields Eye di Londra. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico Guardian, se la prova avrà successo, Se il trial avrà successo, la nuova tecnologia, il Second Sight Argus II, potrebbe ricevere l’approvazione definitiva e divenire di uso comune nel giro di tre anni.

I due pazienti su cui è stata testata la retina artificiale soffrono di retinite pigmentosa, una malattia ereditaria che porta a una perdita della vista graduale e progressiva, e colpisce solo nel Regno Unito circa 25mila persone. L’occhio bionico, composto da un microchip e una videocamera installata su speciali occhiali, funziona azionando i nervi ottici e “facendo credere” al cervello umano che l'occhio, seppur irreparabilmente danneggiato, in realtà funzioni regolarmente.




Durante l'intervento chirurgico i pazienti hanno ricevuto nella retina una sottile placca di metallo guarnita di elettrodi, collocata nel retro dell'occhio. Una piccola video-camera montata su un paio d'occhiali irradia le immagini agli elettrodi che sono connessi attraverso il nervo ottico al cervello. I pazienti portano una piccola strumentazione al fianco che serve per alimentare la telecamere e analizzare le immagini.

Sebbene le figure ricreate dagli apparecchi non siano molto precise - sottolineano i ricercatori - sono comunque sufficientemente chiare per consentire il riconoscimento di volti e oggetti. "Per noi queste immagini possono apparire approssimative, ma per chi non vede rappresentano comunque un passo avanti enorme. Stiamo effettivamente restituendo la vista a chi soffre di totale o parziale cecità" ha assicurato il professor Gislin Dagnelie della Johns Hopkins University, che ha collaborato al progetto per conto della società Second Sight, l'azienda americana che ha brevettato il prodotto. I due pazienti britannici della Moorfields Eye rientrano in un gruppo di quindici non vedenti che riceveranno le retine artificiali nell'ambito di un triennio di sperimentazione che toccherà Stati Uniti, Messico ed Europa. Prima d'ora, un prototipo di occhio bionico era stato testato con successo solo sui topi negli Usa, all'università di Stanford. Il nuovo occhio bionico, già descritto sul Journal of Neural Engineering, restituisce una quota di acuità visiva non indifferente partendo da una condizione di cecità con un visus di 1/20.



http://www.tgcom.mediaset.it/tgmagazine/articoli/articolo410440.shtml

mercoledì 16 aprile 2008

I BENEFICI DEL CAFFE'

Caffè, quanti effetti positivi sulla salute!Pensiero Scientifico
Pensiero Scientifico - Mer 16 Apr - 11.54

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Elevato potere antiossidante grazie al contenuto degli acidi clorogenici, azione protettiva nei confronti dello sviluppo del diabete di tipo 2 e del morbo di Parkinson, rallentamento del naturale declino cerebrale nelle persone anziane, nessun effetto sfavorevole sul rischio cardiovascolare: sono queste le principali novità legate al consumo di caffè che emergono dai più recenti studi scientifici internazionali. Lo sostiene la NFI, Nutrition Foundation of Italy.

Il caffè rappresenta una delle bevande più bevute al mondo, con un consumo che, seppur molto variabile da paese a paese in quantità e modalità, oscilla tra i 12 kg pro capite annui della Finlandia ai circa 2 kg del Regno Unito e la Repubblica Ceca. L’Italia registra mediamente un consumo di caffè di 6 kg/annui a persona (fonte: International Coffee Organization). Nonostante questi dati però, c’è ancora oggi scarsa conoscenza sulle proprietà nutrizionali del caffè, e spesso l’attenzione del pubblico resta focalizzata esclusivamente sulla caffeina ed i suoi effetti sull’organismo. Dati di un’indagine condotta a livello europeo, infatti, mostrano che più dell’80 per cento del campione non è a conoscenza degli elementi nutrizionali contenuti nella bevanda (fonte: GKF, gennaio 2007).

Il caffè è in realtà una delle fonti dietetiche più abbondanti in antiossidanti naturali, quelle molecole che rallentano o prevengono i danni da radicali liberi. Gli acidi clorogenici sono i principali composti ad azione antiossidante contenuti nel caffè e senz’altro i più potenti. Analizzati prima della torrefazione del chicco, risultano essere molto numerosi e di struttura diversa; i diversi processi di lavorazione, la temperatura, la macinazione ne riducono la presenza anche fino al 90 per cento ma in ogni caso è possibile affermare che 100 ml contengono circa 250 mg di acidi clorogenici, una quantità rilevante.

“Consumato in dosi moderate e con costanza quotidiana, il caffè ha dimostrato di essere un aiuto importante nella prevenzione di patologie metaboliche e neurodegenerative. La sua presenza, quindi, all’interno della dieta di ogni giorno non solo influenza positivamente la sfera emotiva della persona ma può contribuire al benessere dell’organismo”, afferma Andrea Poli, Direttore Scientifico di NFI. “Grazie soprattutto al contenuto naturale in acidi clorogenici, il caffè, anche decaffeinato, è tra le fonti dietetiche più abbondanti di antiossidanti. Il suo consumo permette di assumerne quantità significative, con favorevoli implicazioni sulla nostra salute”.

Fonte: Ufficio Stampa NFI – Nutrition Foundation of Italy 2008.

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