giovedì 28 maggio 2009

VAMPATE DI CALORE SEGNALE DI OSTEOPOROSI

VAMPATE DI CALORE SEGNALE DI OSTEOPOROSI

(AGI) - New York, 19 mag. - Le donne che soffrono di vampate di calore quando sono all'inizio della menopausa potrebbero avere ossa piu' fragili. Lo sostiene una nuova ricerca americana. Carolyn J. Crandall della University of California, Los Angeles, e la sua equipe hanno scoperto che le donne che riferivano di avere vampate di calore e sudorazioni notturne (sintomi noti come vasomotori) avevano una densita' minerale ossea inferiore rispetto alle donne prive di tali sintomi. Piu' forti erano le vampate di calore, piu' sottili le ossa. Le vampate di calore sono un sintomo molto comune durante la menopausa, ma Crandall e colleghi fanno notare che circa il 60% delle donne ne soffre gia' da prima che il ciclo sparisca del tutto. I ricercatori hanno cercato di capire la connessione tra sintomi della menopausa, perdita di estrogeni e assottigliamento delle ossa. Hanno analizzato 2.213 donne di diverse etnie parte dello Study of Women's Health Across the Nation che, all'inizio della ricerca, avevano dai 42 ai 52 anni. Nessuna era in menopausa in quel momento, ma alcune gia' si trovavano in perimenopausa, il periodo immediatamente precedente la fine dell'eta' fertile. Le donne che riferivano sintomi vasomotori avevano una densita' minerale ossea piu' bassa delle donne senza quei sintomi. L'eta' influiva su quali ossa erano piu' colpite: nelle donne sulla soglia della menopausa o ai suoi inizi, le vampate significavano ossa femorali piu' sottili, in quelle in menopausa vera e propria (nel corso del follow-up) le vampate indicavano ossa del bacino piu' fragili. Piu' erano frequenti i sintomi vasomotori, piu' bassa era la densita' minerale ossea. Secondo Crandall e colleghi, il fatto che i sintomi vasomotori indichino un assottigliamento delle ossa anche in perimenopausa suggerisce che i livelli di estrogeni non sono gli unici responsabili, perche' l'estrogeno cala solo dopo la fine del ciclo. I ricercatori notano invece che durante le vampate di calore si attiva il sistema nervoso simpatico e che i neurotrasmettitori e gli ormoni rilasciati quando questa parte del cervello si attiva sono stati collegati alla fragilita' ossea. Occorreranno ulteriori studi - conclude l'equipe sulla rivista Menopause - per chiarire questi meccanismi.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905191016-hpg-rsa0004-menopausa_vampate_di_calore_segnale_di_osteoporosi

IL CUORE E' IL VERO KILLER DELLE DONNE OVER 50

IL CUORE E' IL VERO KILLER DELLE DONNE OVER 50

(AGI) - Londra, 19 mag. - E' il cuore il vero killer delle donne oltre i 50 anni. Le patologie cardiovascolari colpiscono piu' di tumori, Alzheimer, enfisema polmonare, e sono la prima causa di morte fra le donne in menopausa. Se l'azione degli ormoni, infatti, 'protegge' il cuore femminile, superati i 50 si registra una brusca virata e i dati sono preoccupanti: il 49 per cento delle italiane in questa fase della vita e' iperteso; il 38 ha livelli di colesterolo superiori a 240; il 30 per cento e' obeso; il 10 e' diabetico e il 33 per cento presenta sindrome metabolica. Una vera e propria epidemia nei Paesi occidentali, anche a causa di comportamenti scorretti: il 14 per cento fuma, una su 2 non pratica alcun tipo di attivita' fisica. Per rispondere a questa emergenza, i medici indicano due vie: "Da un lato educare i nostri pazienti al movimento, a una dieta sana e all'abbandono del tabacco - afferma la prof.ssa Nicoletta Biglia, dell'Universita' di Torino, una fra i massimi esperti italiani al Congresso Europeo della Menopausa (EMAS) che riunisce fino a domani a Londra 3.000 specialisti - , dall'altro promuovendo l'utilizzo della terapia ormonale sostitutiva (TOS), in Italia fermo a meno del 10 per cento". Proprio per rispondere al dilagare delle malattie del cuore fra le donne, nei giorni scorsi l'Agenzia Italiana del Farmaco ha ammesso in classe A (gratuita per i cittadini) Angeliq, l'unica associazione estro-progestinica utile nel ridurre la pressione arteriosa, a base di estradiolo e drospirenone, un progestinico con proprieta' antimineralcorticoide. "Questa formulazione si e' dimostrata efficace nelle ipertese (riduzione di 9 mmHg della minima, di 12 mmHg della massima), ma l'utilizzo regolare anche in donne normotese puo' avere effetti preventivi - spiega il prof. Giuseppe Rosano, cardiologo Direttore del Centro di Ricerca Clinica e Sperimentale dell'IRCCS San Raffaele di Roma -. E' un grande passo avanti nella prevenzione: la diminuzione della pressione minima di 5mmHg si associa infatti ad una riduzione del 40 per cento del rischio di morte per stroke e del 25 per cento per eventi cardiovascolari, mentre una diminuzione di 2 mmHg di pressione massima, comporta una riduzione del 10 per cento di stroke e del 7 per eventi cardiovascolari". Ma non c'e' solo il cuore: "La menopausa - spiega il prof. Marco Gambacciani, della Clinica Ostetrico-Ginecologica del Santa Chiara di Pisa e membro del direttivo EMAS - puo' comportare in molte donne una notevole riduzione del benessere generale e della qualita' della vita. La sessualita' femminile subisce un vero 'terremoto' con possibili ripercussioni sul desiderio, l'eccitazione vaginale/genitale e l'orgasmo/soddisfazione. Ma non va sottovalutato un altro importante fattore: il cambiamento del corpo. Durante la menopausa muta, infatti, la 'forma' fisica della donna che tende ad aumentare di peso, accumulando grasso soprattutto sull'addome, sul petto e sulle braccia e spesso non si piace piu'. Ma con un'attenzione alla propria forma fisica, alla dieta, all'esercizio e i consigli del proprio ginecologo di fiducia si puo' vivere con serenita' e gioia anche la sessualita' in questa fase della vita. La terapia ormonale puo' contribuire anche in questo campo a un miglioramento della qualita' di vita, senza rischi per la salute. La comunita' scientifica e' ormai concorde sulla sicurezza cardiovascolare della TOS iniziata precocemente, prima dei 60 anni o comunque entro 10 anni dalla menopausa".



http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905191051-hpg-rsa0005-cuore_e_killer_over_50_difesa_con_terapia_ormonale

CREATO A BOLOGNA VIRUS HERPES ANTI-CANCRO

CREATO A BOLOGNA VIRUS HERPES ANTI-CANCRO

AGI) - Bologna, 19 mag. - Ha visto la luce nei laboratori di Bologna il "Sansone" dei virus herpes anti-cancro. Secondo i ricercatori e' infatti il primo virus herpes non depotenziato, ma geneticamente modificato per distruggere le cellule tumorali e risparmiare quelle sane, ad avere successo nei test in vivo.
"Quando si manipola geneticamente un virus per poterlo usare come arma contro i tumori - spiega la virologa Gabriella Campadelli-Fiume dell'Universita' di Bologna, che ha guidato la ricerca - di solito lo si indebolisce, per renderlo innocuo verso l'organismo ospite e controllarlo meglio. Cio' pero' finisce spesso col renderlo poco aggressivo anche verso il tumore, e questa e' una delle ragioni per cui questo filone di ricerca non e' ancora sfociato in terapie anti-tumorali entrate nella pratica clinica. Noi abbiamo invece scelto una strada piu' sofisticata. Ne abbiamo lasciato inalterata la virulenza, ma abbiamo tolto al virus le 'chiavi' proteiche con cui entra nelle cellule normali, e le abbiamo sostituite con 'chiavi' che gli consentono l'accesso alle sole cellule malate". Il risultato, come riferisce Pnas (l'autorevole rivista dell'Accademia delle scienze Usa, una delle piu' prestigiose insieme a Nature e Science), e' un virus ingegnerizzato capace di distruggere i piu' maligni tra i tumori del seno e dell'ovaio, che ogni anno, solo in Italia, colpiscono 42mila nuove persone e ne uccidono oltre 10mila. Il nuovo virus, che l'ateneo ha gia' chiesto di brevettare, potrebbe inoltre contrastare con successo le metastasi cerebrali di questi tumori, che sono invece inaccessibili anche ai farmaci piu' innovativi. Le "chiavi" su cui sono intervenuti i ricercatori bolognesi - spiega in una nota l'Universita' di Bologna - sono una porzione della glicoproteina D con cui il virus dell'herpes simplex - da molti conosciuto come responsabile delle caratteristiche vescicole che si presentano sulle labbra in caso di influenza, stress, indebolimento, ecc. - riesce normalmente ad entrare nelle cellule sane e a distruggerle. I ricercatori hanno rimosso questo pezzetto del Dna virale e l'hanno sostituito con un'altra 'chiave': un anticorpo capace di aprire la 'serratura' (recettore) delle cellule dei tumori del seno e dell'ovaio che producono la proteina Her-2. E' proprio questa molecola, che riveste in abbondanza le cellule cancerose in questione, a trasformale in bersaglio. Il virus modificato aggredisce infatti solo le cellule che ne sono ricoperte, risparmiando le altre. L'infezione si autoalimenta, perche' il virus si replica progressivamente fino ad esaurimento delle cellule malate. Eliminato il tumore, non trovando piu' cellule dove insediarsi, e' destinato, secondo i ricercatori, ad estinguersi, a differenza della sua variante naturale che invece permane in forma silente nelle cellule sane, in attesa di manifestarsi ancora alla prima occasione.
L'efficacia del virus e' stata misurata sui topi, in test condotti nei laboratori di Dipartimento di patologia sperimentale dell'ateneo nel corso degli ultimi dodici mesi. Il 60 per cento dei topolini trattati e' completamente guarito dal tumore, mentre nel restante 40 per cento se ne e' inibita significativamente la crescita. Un altro aspetto innovativo del nuovo virus killer dei tumori e' che, in qualita' di variante dell'herpes simplex, naturalmente dotato di una predilezione per le cellule nervose, potrebbe rivelarsi efficace contro le metastasi cerebrali dei tumori Her-2, che invece i principali farmaci oggi comunemente adottati nella terapie non riescono a raggiungere. Questi farmaci inoltre, tendono ad arrestare la crescita del tumore, ma non a distruggerlo, cosa che invece sembra riuscire molto bene all'herpes mutato. Il prossimo passo sara' quello di indagare la possibilita' di veicolare il virus attraverso il sistema circolatorio, in modo da intercettare eventuali metastasi tumorali ignote, oltre ovviamente a portare la sperimentazione sull'uomo.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905191132-hpg-rsa0009-creato_a_bologna_virus_herpes_anti_cancro

IPERTENSIONE: SOTTO 5 GRAMMI SALE AL DI'

GIORNATA MONDIALE IPERTENSIONE: SOTTO 5 GRAMMI SALE AL DI' (2)

(AGI) - Roma, 18 mag. - Bisogna, dunque, dimezzare la quantita' giornaliera di sale: passare dagli attuali 10 grammi di media al giorno a 5 grammi. Poi, cominciare a far entrare la misurazione della pressione arteriosa nelle cose da fare, abituali. "Se oggi si comincia a farlo sopra i 35 anni, sarebbe bene iniziare prima dei 20 anni - ha chiarito Giuseppe Germano', responsabile del Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento dell'Universita' 'La Sapienza di Roma' - ed avere un occhio particolare all'obesita' sia di adolescenti che di ragazzi". Attenzione, dunque, al pane, ai crackers, alle merendine, alla pizza! "Oggi il parametro per parlare di obesita' - ha aggiunto Germano' - e' la misura del girovita, dove si formano i tessuti adiposi, il grasso adiposo predittivo di patologie cardiovascolari: non si devono superare i 100 millimetri per gli uomini e gli 85 per le donne". Insomma, la pancia piatta e' un segno positivo: il grasso di altre parti del corpo non deve preoccupare. "Avere la pancia piatta da solo pero' non e' sufficiente - avverte Germano' - se si superano i 5 grammi di sale al giorno o non si evita il fumo". Ma qual'e' la pressione arteriosa giusta? "Diciano che il valore 120-80 e' il riferimento per i giovani - risponde Germano' - e 140-90 per gli adulti: se si superano questi valori vanno scoperte le ragioni. Si tenga conto che c'e' una pressione arteriosa alta secondaria dovuta a disturbi renali, tiroidei, ormonali. Meglio tenerla sotto controllo, almeno un paio di volte a settimana farsela misurare dal proprio medico". Combinata con una pressione alta spesso di trova non solo l'obesita' o il diabete ma si trovano livelli alterati di grassi nel sangue come il colesterolo ed i trigliceridi e la glicemia. "Il 25% della popolazione cioe' dai 12 ai 15 milioni di persone - conclude Germano' - ha livelli alti di pressione arteriosa e di questi dopo i 35 anni il 40% sono uomini ed il 35% donne: in fondo se ci si pensa un po', cosa costa due volte a settimana farsela misurare? E poi costa cosi' tanto selezionare gli alimenti evitando quelli a piu' alto tasso di sodio, ossia di sale? Ed infine farsi una passeggiata di mezz'ora al giorno? Significa volersi bene". E lo chef di fama internazionale? "Sono d'accordo - dice Vissani - con queste indicazioni: e' corretto saper abbinare le pietanze ma ancor di piu' imparare a scegliere, selezionare i cibi".


http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905181752-hpg-rsa0054-giornata_mondiale_ipertensione_sotto_5_grammi_sale_al_di_2

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NON CONSUMARE PIU' DI 5 GRAMMI DI SALE AL GIORNO

Roma, 18 mag. - Non andare oltre i 5 grammi al giorno di sale, evitare formaggi stagionati, insaccati, cibi in scatola ed in particolare pane, pizza e crackers; fare una passeggiata di mezz'ora al giorno; imparare a riconoscere lo stress specie sul lavoro; non fumare. Ecco gli accorgimenti contro l'ipertensione arteriosa, killer silente di malattie cardiovascolari, ictus ed infarto, ma anche campanello d'allarme di obesita' e diabete cui e' sempre associata, emersi dal convegno a piu' voci, presente lo chef internazionale, Gianfranco Vissani, 'Ipertensione in un giorno' tenutosi all'Aula Magna dell'Universita' 'La Sapienza' di Roma. "Usare la giusta porzione di sale - ha detto Vissani - e' possibile: o lo si usa per cuocere la pasta, o per il ragu' o per condire! Ovvio che se lo usa ogni volta, addirittura in modo improprio assieme all'olio d'oliva per le verdure, si va oltre i 5 grammi giornalieri. Se poi ci si mette il pane o la pizza o i crackers allora...". Bisogna, dunque, dimezzare la quantita' giornaliera di sale: passare dagli attuali 10 grammi di media al giorno a 5 grammi. Poi, cominciare a far entrare la misurazione della pressione arteriosa nelle cose da fare, abituali. "Se oggi si comincia a farlo sopra i 35 anni, sarebbe bene iniziare prima dei 20 anni - ha chiarito Giuseppe Germano', responsabile del Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento dell'Universita' 'La Sapienza di Roma' - ed avere un occhio particolare all'obesita' sia di adolescenti che di ragazzi". Attenzione, dunque, al pane, ai crackers, alle merendine, alla pizza! "Oggi il parametro per parlare di obesita' - ha aggiunto Germano' - e' la misura del girovita, dove si formano i tessuti adiposi, il grasso adiposo predittivo di patologie cardiovascolari: non si devono superare i 100 millimetri per gli uomini e gli 85 per le donne". Insomma, la pancia piatta e' un segno positivo: il grasso di altre parti del corpo non deve preoccupare. "Avere la pancia piatta da solo pero' non e' sufficiente - avverte Germano' - se si superano i 5 grammi di sale al giorno o non si evita il fumo". Ma qual'e' la pressione arteriosa giusta? "Diciano che il valore 120-80 e' il riferimento per i giovani - risponde Germano' - e 140-90 per gli adulti: se si superano questi valori vanno scoperte le ragioni. Si tenga conto che c'e' una pressione arteriosa alta secondaria dovuta a disturbi renali, tiroidei, ormonali. Meglio tenerla sotto controllo, almeno un paio di volte a settimana farsela misurare dal proprio medico". Combinata con una pressione alta spesso di trova non solo l'obesita' o il diabete ma si trovano livelli alterati di grassi nel sangue come il colesterolo ed i trigliceridi e la glicemia. "Il 25% della popolazione cioe' dai 12 ai 15 milioni di persone - conclude
Germano' - ha livelli alti di pressione arteriosa e di questi dopo i 35 anni il 40% sono uomini ed il 35% donne: in fondo se ci si pensa un po', cosa costa due volte a settimana farsela misurare? E poi costa cosi' tanto selezionare gli alimenti evitando quelli a piu' alto tasso di sodio, ossia di sale? Ed infine farsi una passeggiata di mezz'ora al giorno? Significa volersi bene". E lo chef di fama internazionale? "Sono d'accordo - dice Vissani - con queste indicazioni: e' corretto saper abbinare le pietanze ma ancor di piu' imparare a scegliere, selezionare i cibi".

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AVIARIA E NASO UMANO

Naso umano troppo freddo
E il virus dell'aviaria muore

Temperature glaciali nel nostro naso per l'influenza aviaria, che lì non riesce a ssopravvivere e quindi muore. Ecco dunque spiegata la scomparsa dell'influenza trasmessa agli uomini dagli uccelli. Secondo quanto riportato da 'Plos Pathogens', sono stati i ricercatori dell'Imperial College di Londra a ricreare l'ambiente interno del nostro naso, scoprendo così che a 32 gradi Celsius i virus dell'influenza aviaria perdono la loro capacità di diffondersi e muoiono. Insomma, il nostro naso è troppo freddo per questi microrganismi, che si sono adattati agli ambienti ben più caldi (circa 40 gradi), tipici dell'intestino degli uccelli. Lo studio ha anche scoperto che i virus umani sono ugualmente influenzati dalle temperature presenti nel naso, ma restano comunque in grado di replicarsi e diffondersi anche in queste condizioni. I due tipi di virus - aviario e umano - crescono bene a 37 gradi, equivalente all'ambiente dei polmoni. Per saperne di più gli scienziati hanno creato un virus influenzale umano mutato, aggiungendo al microrganismo 'base' una proteina della superficie di un virus dell'aviaria. In pratica, nell'ambiente protetto di un laboratorio, è stato creato un patogeno potenzialmente all'origine di una pandemia, che però ha rivelato lo stesso punto debole dell'aviaria, legato alla temperatura. Ora il team britannico annuncia ulteriori studi, per rilevare e mappare le tracce di mutazioni che potrebbero essere all'origine delle modificazioni genetiche necessarie per fare il salto dall'animale all'uomo in modo efficace. Una sorta di segnale dall'allarme per i virologi. I virus animali "che si diffondono bene alle basse temperature potrebbero essere ben più in grado di originare una pandemia, rispetto a quelli che non lo fanno", ha spiegato la ricercatrice Wendy Barclay. E probabilmente il virus della febbre suina "ha queste caratteristiche", aggiunge la studiosa. Ossia ha imparato a replicarsi, adattandosi anche alle temperature tipiche del naso umano.

http://www.libero-news.it/pills/view/11303

L'Oms lancia l'allarme febbre suina

Riunione a Ginevra con i rappresentanti delle case farmaceutiche
Vicini a 10,000 casi. Per France Press si sta già preparando il vaccino
L'Oms lancia l'allarme febbre suina
"Mille nuovi casi in un giorno"
GINEVRA - Mille nuovi casi di nuova influenza nelle ultime 24 ore. Questo l'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) da Ginevra, dove il segretario generale dell'Organizzazione, Margaret Chan, e quello delle Nazioni Unite, il sud-coreano Ban Ki Moon, si incontrano con i vertici delle più importanti compagnie farmaceutiche. Tema delle discussioni: la produzione di un vaccino contro il virus H1N1, comunemente conosciuto come il virus della febbre suina.

Ma proprio prima di questo importante vertice l'Oms ha diffuso dati inquietanti sul virus e sulla sua diffusione. 79 decessi in 40 Paesi nelle ultime 24 ore, con 545 casi in più in Messico - il paese dove tutto è partito -,409 negli Stati Uniti e 176 in Giappone. Anche la Cina ha dato la notizia del quarto caso di contagio aggiungendo che ci sarebbe pure un quinto caso sospetto. Si tratta di una turista italiana di 42 anni, arrivata con una comitiva in Tibet la scorsa settimana. E' ora ricoverata nella località tibetana di Zhangmu, al confine col Nepal. Sono quasi 10,000 ormai il numero dei casi dallo scoppio della pandemia.

Molti Paesi hanno chiesto all'Oms e alle autorità sanitarie di agire con cautela prima di alzare ulteriormente il livello di allarme pandemico dell'influenza suina.

Secondo l'agenzia France Press, l'Oms stima che in un anno potrebbe essere possibile produrre almeno 4,9 dosi di vaccino per combattere la suina. A produzione lanciata l'Oms conterebbe su una produzione di 94,3 dosi a settimana. La casa farmaceutica svizzera Novartis afferma di essere entrata in possesso del virus e avrebbe già richiesto all'Oms il via libera per dare avvio alla sua produzione.

(19 maggio 2009)



http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/febbre-suina-2/oms-febbre/oms-febbre.html
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Influenza suina, l'Oms indaga
L'esperto: nata in laboratorio

Altro che virus proveniente dai suini. Il virus della nuova influenza A/H1N1 potrebbe essere nato in un laboratorio per un errore umano. A sostenerlo è il ricercatore australiano Adrian Gibbs, uno dei 'padri' dell'antivirale oseltamivir, in un articolo che ha inviato all'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc), e del quale ha annunciato l'imminente pubblicazione. Un'ipotesi sulla quale l'Oms sta indagando e si sta confrontando in questi giorni con gli esperti internazionali di virologia umana e animale. Hanno ricevuto copia dell'articolo anche gli esperti internazionali della Fao e dell'Organizzazione internazionale per la salute animale (Oie). Secondo Gibbs le caratteristiche genetiche del virus A/H1N1 sono tali da far supporre che sia stato coltivato nelle uova. Queste ultime sono largamente utilizzate nei laboratori sia per coltivare i virus sia per coltivare i vaccini. In passato, nel 1977, un virus influenzale del tipo H1N1 era stato prodotto per errore per la cattiva gestione di un laboratorio in Russia.

http://www.libero-news.it/pills/view/11195