sabato 29 agosto 2009

L'influenza suina arriverà in autunno. E colpirà un europeo su tre

Le previsioni dell'Ecdc e dell'OMS

L'influenza suina arriverà in autunno. E colpirà un europeo su tre
In calo i casi nell'emisfero australe, ora il virus si sposta verso nord. E l'Ue si prepara

© Matteo Clerici/NEWSFOOD.com - 29/08/2009



L'Europa deve essere pronta a reggere la seconda ondata d'influenza suina, poiché colpirà "inevitabilmente" all'inizio dell'autunno, "in anticipo rispetto all'influenza stagionale".

Questo il messaggio lanciato dal rapporto dell'Ecdc (Centro europeo prevenzione e controllo malattie) che fa il punto sul presente e sul probabile futuro del virus h1n1.

Secondo gli esperti, l'influenza A contagerà fino al 30% della popolazione, contro il 5%-10% dell'influenza stagionale.
Il testo individua anche gli elementi più vulnerabili: anche i bambini al di sotto di due anni, malati cronici e donne in gravidanza. Riguardo, gli esperti sottolineano come "Non sono stati pubblicati studi in proposito ma è degno di nota il fatto che in relazione all'ondata pandemica negli Stati Uniti il gruppo che ha mostrato il più alto tasso di ospedalizzazione è stato quello dei bambini con meno di due anni".

Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità continua a controllare la pandemia.


Nell'ultimo bollettino, l'Oms ha riscontrano 2.185 ma, fa notare l'OMS, molti Paesi dell'emisfero meridionale hanno superato la fase calda: ora, il peggio si sta spostando verso Nord. Inoltre l'Oms sottolinea come il virus h1n1 non sia mutato. A riguardo l'Organizzazione sottolinea che "Non si rilevano segni che sia mutato in una forma più virulenta o letale. Sebbene possa causare sintomi molto severi o fatali anche nelle persone giovani e in buona salute, il numero complessivo di questi casi resta limitato".

In ogni caso, molti Stati europei sono già attivi sul fronte della prevenzione anti influenza A.


Il Governo della Gran Bretagna ha ricevuto le prime 200.000 dosi di vaccino, ed altre sono in viaggio verso altre zone del Vecchio Mondo. Le autorità di Londra, come quelle del resto del continente, stanno discutendo sull'opportunità di chiudere le scuole o, semplicemente, di informare meglio studenti ed insegnanti.

In Italia, il Ministero della Salute ha deciso che il piano vaccinazioni partirà dal 15 novembre. E i medici della Penisola stanno valutando il caso di 7 giovani italiani, tornati a Brindisi dopo una vacanza in Grecia e positivi all'influenza A. I ragazzi sono ora ricoverati in città e, secondo i sanitari che li hanno in cura, le loro condizioni non sono preoccupanti.

Matteo Clerici



http://www.newsfood.com/q/a59f0c54/linfluenza-suina-arrivera-in-autunno-e-colpira-un-europeo-su-tre/

martedì 4 agosto 2009

Romano: «Con la Ru486 aborto 10 volte più rischioso»

Romano: «Con la Ru486 aborto 10 volte più rischioso» / di Maria Lombardi

di Maria Lombardi
ROMA (1 agosto) - Contro la pillola abortiva c’è stato un attacco molto forte. Al di là dell’aspetto etico, quali sono le vostre critiche?
«Abbiamo delle serie perplessità sotto il profilo scientifico, procedurale, oltre che etico. Innanzitutto la pillola abortiva non può assolutamente essere considerata una semplificazione», spiega il professore Lucio Romano, ginecologo e copresidente dell’Associazione ”scienza e vita”.

Quali sono le perplessità scientifiche?
«In base ai dati di una vasta letteratura scientifica l’aborto chimico è 10 volte più rischioso di quello chirurgico, lo confermano anche recentissimi studi pubblicati su prestigiose riviste di settore. E’ stato evidenziato anche che c’è una difficoltà di monitorare le donne dopo l’assunzione del farmaco perché la maggior parte non si presenta ai controlli successivi. Senza contare poi che c’è una totale incompatibilità tra la pillola Ru486 e la legge sull’aborto».

In che cosa?
«L’articolo 8 della legge 194 prevede che l’interruzione di gravidanza avvenga all’interno dell’ospedale. E invece con la Ru486 accade che la donna, una volta assunto il farmaco, torni a casa e lì abortisca. Eppure ci sono due documenti del Consiglio superiore di Sanità, uno del marzo 2004 e un altro del dicembre 2005, che a proposito sono chiarissimi: l’aborto farmacologico ha una sicurezza equivalente a quello chirurgico solo a condizione che sia effettuato all’interno di un ospedale pubblico e che la donna resti ricoverata fino a interruzione di gravidanza avvenuta».

E invece cosa accade solitamente?
«Nella maggior parte dei casi, laddove la pillola è adottata, alla paziente viene somministrata la Ru 486 in day-hospital e poi l’espulsione dell’embrione avviene a casa a distanza di giorni. Nel 95-98% dei casi l’evento si verifica entro i 14 giorni. Impensabile che una paziente sia trattenuta in ospedale per un periodo così lungo. Ci dovranno essere dei protocolli che rendano la pillola abortiva compatibile con la legge 194. Comunque sia, con la Ru486 l’aborto è vissuto dalla paziente nella solitudine della sua casa, viene privatizzato e banalizzato. Si dimentica la complessità dell’evento, si trascurano le possibili reazioni emotive della donna che assiste all’espulsione. Inoltre l’aborto farmacologico va deciso entro il 49° giorno, non c’è tempo per ripensamenti».

Come vi opporrete alla decisione dell’Aifa?
«Ancora non lo sappiamo. Ci chiediamo però come mai non venga reso noto il parere del comitato scientifico dell’Aifa. Da quel che ne sappiamo nel corso del dibattito si è parlato molto della pericolosità della pillola».

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=20503&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=

Come funziona la Ru486

31/7/2009 (13:23) - LA SCHEDA
Come funziona la Ru486
Ecco come funziona la Ru486, il farmaco che consente di interrompere la gravidanza senza sottoporsi ad intervento chirurgico, autorizzato ieri in Italia dal Cda dell’Aifa. È da premettere che ogni Paese in cui la pillola abortiva è commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la Ru486 può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane, che varia da nazione a nazione.

1) In Italia, accertato con un’ecografia che la gravidanza sia all’interno dell’utero e di un periodo inferiore a sette settimane, e completate le procedure della legge 194, il medico somministra il mifepristone. Questa molecola blocca i recettori del progesterone sulla mucosa e sulla muscolatura dell’utero, aumentandone l’eccitabilità e favorendo la dilatazione del collo. Nel 70% dei casi l’interruzione della gravidanza avviene entro le 4 ore dalla somministrazione del primo farmaco, nel restante 30% entro le 24 ore successive.

2) Trascorse 24-36 ore, viene somministrata una prostaglandina che induce contrazioni uterine ed espulsione dei tessuti embrionali. È prevista la permanenza della paziente per 3/4 ore in ospedale. Mel 70% dei casi l’espulsione del feto avviene entro le 4 ore. Il ricorso all’intervento chirurgico è necessario nel 2% dei casi.

3) Dopo circa 10/14 giorni la donna torna in ospedale per il controllo. L’Emea, nelle sue indicazioni, non prevede il ricovero.

http://www.lastampa.it:80/redazione/cmsSezioni/cronache/200907articoli/46024girata.asp

Oms: cancerogeni raggi Uv di lampade

» 2009-07-29 10:45
Oms: cancerogeni raggi Uv di lampade
Esposizione, prima di 30 anni, aumenta del 75% rischio melanoma
(ANSA) - ROMA, 29 LUG - I raggi ultravioletti delle lampade abbronzanti diventano ''cancerogeni''. Lo ha stabilito l'agenzia per la ricerca sul cancro dell'Oms. E' un gruppo di 20 esperti, provenienti da nove paesi, ad aver esaminato gli studi che hanno portato alla decisione di elevare il grado di rischio di lettini e cabine abbronzanti: ''Una ricerca ha stabilito che l'esposizione ai raggi UV artificiali, prima di 30 anni, aumenta del 75% il rischio di melanoma, la forma piu' aggressiva di cancro della pelle''.




http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/scienza/news/2009-07-29_129346722.html

venerdì 24 luglio 2009

Febbre suina, verso vaccino per 15,4 mln di italiani

"Nessun limite ai viaggi perché di scarso impatto. Serve puntare su sorveglianza e corretta gestione dei casi"
Febbre suina, verso vaccino per 15,4 mln di italiani tra 2-27 anni. Welfare: acquistate 48 mln di dosi

ultimo aggiornamento: 22 luglio, ore 17:50
Roma (Adnkronos Salute) - Il ministro del Welfare Sacconi intervenendo al Question Time alla Camera: "I primi a essere vaccinati, entro la fine del 2009, saranno il personale sanitario e i soggetti a rischio per patologie". In totale, compresi bambini e i ragazzi, sarebbero immunizzate circa 24 milioni di persone , più di un terzo di connazionali. Al via in Australia i primi test di sperimentazione sull'uomo. Il commissario Ue: "In estate più casi visti i maggiori flussi turistici"
commenta 0 vota 1 invia stampa

Roma, 22 lug. (Adnkronos Salute) - Le autorità sanitarie italiane stanno considerando di vaccinare anche 15,4 milioni di italiani tra i 2 e i 27 anni contro il virus H1N1. "La vaccinazione pandemica sarà offerta prioritariamente al personale sanitario -ha precisato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenendo oggi al Question Time alla Camera- che dovrà assistere i malati, e ai soggetti a rischio per patologie: per un totale di 8,5 milioni di soggetti entro la fine del 2009. Poiché i bambini e i giovani sono più facilmente suscettibili di tale infezione, e quindi potenziali serbatoi di diffusione, si sta considerando di vaccinare anche la fascia di popolazione, 15,4 milioni di soggetti tra 2 e 27 anni da gennaio 2010".




Dunque in totale, se venissero immunizzati anche i bambini e i ragazzi, si tratterebbe di vaccinare circa 24 milioni di persone nel Paese, più di un terzo degli italiani. Non a caso, il ministro Sacconi ha detto che "un ciclo vaccinale è costituito da 2 dosi di vaccino, pertanto verranno acquisite 48 milioni di dosi di vaccino pandemico dalla fine di novembre a gennaio 2010".

Sacconi fa sapere anche che in Italia è previsto un aumento di casi "ma non desta particolare preoccupazione. Sia perché questo nuovo virus è responsabile di una sintomatologia più leggera dell'influenza stagionale, sia perché è disponibile una rete di servizi sanità pubblica in grado di condurre tempestive indagini sui casi sospetti e confermati, e per la ricerca dei contatti". Insomma, i filtri per tenere il virus A/H1N1 lontano dalla Penisola finora hanno retto. "In Italia le misure di sorveglianza e controllo finora adottate hanno consentito di limitare il numero di casi di nuova influenza a 320, di cui solo 4 non legati a viaggi. In Europa - ha aggiunto - sono 17.181 di cui 10.169 nella sola Gran Bretagna".

E ci tiene a precisare che sull'apertura delle scuole non c'è stato nessun dissenso nel Governo, tornando sulle dichiarazioni del viceministro alla Salute rilasciate qualche giorno fa, a cui sono seguite molte polemiche. Poi ricorda che contro la diffusione dell'influenza A "l'Oms non ha raccomandato la chiusura delle frontiere e la restrizione dei viaggi internazionali", misure che hanno "scarso impatto sulla diffusione dell'infezione".

Intanto sono partite le prime sperimentazioni sull'uomo per testare il vaccino. A dare il via ai test è l'Australia, uno dei Paesi più colpiti dal virus H1N1 con oltre 14.700 contagi e 41 vittime all'attivo. Due aziende biotecnologiche, la Vaxine e la Commonwealth Serum Laboratories (Csl), hanno iniziato le sperimentazioni su 540 volontari adulti.

A indurre il governo di Canberra a correre rapidamente ai ripari, il fatto che nel Paese sia ormai alle porte la stagione dell'influenza tradizionale, il che potrebbe 'incattivire' il virus H1N1 rendendolo maggiormente aggressivo. Intanto le due aziende stanno testando il vaccino somministrandone una dosa singola ad alcuni e una doppia ad altri volontari: obiettivo determinarne i dosaggi. In seconda battuta, ovvero nei primi giorni di agosto, inizieranno le sperimentazioni sui bambini. Ci vorranno sette mesi prima che i test vengano completati, ma la Csl ritiene che i primi risultati saranno sufficienti per iniziare le vaccinazioni gia' in ottobre.

Dal canto suo l'Ue ha fatto sapere che il numero di persone contagiate dalla nuova influenza A aumenterà nel corso dell'estate. Ad affermarlo il commissario europeo alla Salute, Androulla Vassiliou, invitando i cittadini europei a mantenere la calma e restare vigilanti. "Ci aspettiamo che il numero dei contagi registrerà un aumento durante il periodo estivo, visti i maggiori flussi turistici", ha detto Vassiliou nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo: "Temiamo inoltre che in autunno la normale influenza stagionale possa unirsi alla pandemia aumentando la mortalità". In ogni caso, ha spiegato ancora il commissario, "ai cittadini europei dico che si devono sentire sicuri perché saranno informati. Bisogna mantenere la calma e restare vigilanti perche' nessuno di noi sa come questo virus evolvera'".

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3570777537

LA DIFTERITE

difterite
La difterite è una malattia infettiva acuta provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. Una volta entrato nel nostro organismo, questo agente infettivo rilascia una tossina che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Gli organi coinvolti variano a seconda del tipo di batterio: il più diffuso colpisce la gola, il naso e talvolta le tonsille, mentre un altro tipo, presente soprattutto nelle zone tropicali, provoca ulcere della pelle. Più raramente, l’infezione coinvolge la vagina o la congiuntiva.



Per quanto possa colpire a qualsiasi età, la difterite riguarda essenzialmente i bambini non vaccinati. Nei Paesi con clima temperato, si diffonde durante i mesi invernali.



Modalità di trasmissione

La difterite si trasmette per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente. In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di infezione.



Segni e sintomi

Il periodo di incubazione dura da due a cinque giorni. Quando l’infezione riguarda l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre leggera. Entro due o tre giorni, sulla superficie delle tonsille e della gola si forma una caratteristica membrana grigiastra, dai margini infiammati. Talvolta queste lesioni possono sanguinare e assumere un colore verdastro o nero. Altri sintomi associati all’infezione possono essere gonfiore del collo e ostruzione delle vie respiratorie.



Generalmente la malattia ha un decorso benigno, ma in alcuni casi possono insorgere complicanze gravi a livello cardiaco: aritmie, con rischio di arresto cardiaco, miocardite, insufficienza cardiaca progressiva.



Diagnosi

La difterite va sospettata nella diagnosi differenziale nelle seguenti patologie: faringiti batteriche e virali, mononucleosi infettiva, sifilide orale, candidosi, angina di Vincent. La diagnosi viene confermata dall’esame batteriologico delle lesioni.



Trattamento e prevenzione

Gli individui che sviluppano la malattia vanno trattati immediatamente con l’antitossina e antibiotici (eritromicina o penicillina), quindi messi in isolamento per evitare che contagino altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non sono più contagiosi.



La strategia più efficace contro la difterite resta la vaccinazione preventiva. Disponibile fin dal 1920, il vaccino antidifterico contiene la tossina batterica, trattata in modo da non essere più tossica per l’organismo, ma comunque in grado di stimolare la produzione di anticorpi protettivi da parte del sistema immunitario.


Solitamente, il vaccino antidifterico viene somministrato in combinazione con quello contro il tetano e contro la pertosse (DTP). Inoltre, oggi si tende a vaccinare i nuovi nati con il vaccino esavalente, che protegge anche contro la poliomielite, l’epatite virale B e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae B. Il vaccino è consigliato a:

tutti i bambini nel primo anno di vita
tutti gli adulti non vaccinati
i viaggiatori che si recano nelle zone dove la malattia è endemica.
Il ciclo di base del vaccino è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita del bambino. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, all’età di 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione antidifterica conferisce una protezione pressoché totale. Per conservare una buona immunità, si possono fare ulteriori richiami ogni dieci anni.

EpiCentro

martedì 2 giugno 2009

Salute: Gb, dal pomodoro una pillola amica del cuore

Salute: Gb, dal pomodoro una pillola amica del cuore

ultimo aggiornamento: 01 giugno, ore 19:53
Roma, 1 giu. (Adnkronos Salute) - Dal pomodoro una pillola amica del cuore. Il licopene, la sostanza responsabile del colore rosso dell'ortaggio e nota per il suo effetto protettivo anti-cancro, contribuisce a tenere pulite le arterie riducendo il colesterolo cattivo di oltre il 90% nel giro di due mesi. I ricercatori britannici sono riusciti ora a farne un integratore, utilizzando una varietà di pomodoro coltivata in Italia, i tangerini, che permette di superare le difficoltà di assorbimento del licopene in pasticche da parte dell'organismo.





Ateronon, così è stato battezzato l'integratore, è stato presentato oggi a Londra nel corso di un meeting internazionale di cardiologi. E' prodotto da Cambridge Theranostic Ltd, spin-off bioetcnologica della prestigiosa università britannica. I test preliminari hanno coinvolto 150 persone con malattie cardiache, fornendo risultati positivi. La pillola a base di pomodoro si è dimostrata in grado di ridurre l'ossidazione prodotta dai grassi nocivi nel sangue da subito a un massimo di otto settimane dall'assunzione, mantenendo pulite le arterie. E secondo Peter Kirkpatrick, che guiderà un progetto di ricerca in materia, condotto all'Addenbrooke's Hospital di Cambridge per conto dell'azienda bioetch, l'integratore potrebbe essere molto più efficace delle statine, i farmaci 'classici' prescritti per tenere sotto controllo il colesterolo. Da più parti si sottolinea, però, la necessità di altre ricerche sull'efficacia del prodotto, prima di lasciarsi andare troppo all'entusiasmo.

http://www.adnkronos.com/IGN/Salute/?id=3.0.3382450218

lunedì 1 giugno 2009

Più attività fisica, meno cancro al seno


SALUTE
1/6/2009

Più attività fisica, meno cancro al seno


Le donne che praticano con regolarità un’attività fisica e fanno
movimento riducono del 20% il rischio di sviluippare un cancro della mammella. A sottolinearlo è
l’oncologo Pierfranco Conte, direttore del dipartimento di oncologia dell’Università di Modena e
Reggio Emilia, in occasione del Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) in
corso ad Orlando. Un dato che trova conferma anche in vari studi internazionli presentati all’Asco.
L’effetto benefico del movimento, spiega Conte, è più evidente dopo la menopausa, quando ogni
ora settimanale di attività fisica abbassa il rischio del 6%.
Ma gli esperti riuniti all’Asco concordano anche su un altro aspetto: pure le donne malate
possono trarre enormi benefici dall’attività fisica. Infatti, 3-5 ore di attività aerobica ogni sette giorni
dimezzano il rischio di morte per cancro al seno. Ed ancora: lo sport, rilevano vari studi, ha anche
l’effetto di ridurre le probabilità di recidive. Un effetto pari a quello delle terapie oggi più utilizzate a
questo scopo, ma senza i costi ed i disturbi collaterali connessi. (ANSA).



http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/Benessere/grubrica.asp?ID_blog=26&ID_articolo=845&ID_sezione=33&sezione=Salute

giovedì 28 maggio 2009

VAMPATE DI CALORE SEGNALE DI OSTEOPOROSI

VAMPATE DI CALORE SEGNALE DI OSTEOPOROSI

(AGI) - New York, 19 mag. - Le donne che soffrono di vampate di calore quando sono all'inizio della menopausa potrebbero avere ossa piu' fragili. Lo sostiene una nuova ricerca americana. Carolyn J. Crandall della University of California, Los Angeles, e la sua equipe hanno scoperto che le donne che riferivano di avere vampate di calore e sudorazioni notturne (sintomi noti come vasomotori) avevano una densita' minerale ossea inferiore rispetto alle donne prive di tali sintomi. Piu' forti erano le vampate di calore, piu' sottili le ossa. Le vampate di calore sono un sintomo molto comune durante la menopausa, ma Crandall e colleghi fanno notare che circa il 60% delle donne ne soffre gia' da prima che il ciclo sparisca del tutto. I ricercatori hanno cercato di capire la connessione tra sintomi della menopausa, perdita di estrogeni e assottigliamento delle ossa. Hanno analizzato 2.213 donne di diverse etnie parte dello Study of Women's Health Across the Nation che, all'inizio della ricerca, avevano dai 42 ai 52 anni. Nessuna era in menopausa in quel momento, ma alcune gia' si trovavano in perimenopausa, il periodo immediatamente precedente la fine dell'eta' fertile. Le donne che riferivano sintomi vasomotori avevano una densita' minerale ossea piu' bassa delle donne senza quei sintomi. L'eta' influiva su quali ossa erano piu' colpite: nelle donne sulla soglia della menopausa o ai suoi inizi, le vampate significavano ossa femorali piu' sottili, in quelle in menopausa vera e propria (nel corso del follow-up) le vampate indicavano ossa del bacino piu' fragili. Piu' erano frequenti i sintomi vasomotori, piu' bassa era la densita' minerale ossea. Secondo Crandall e colleghi, il fatto che i sintomi vasomotori indichino un assottigliamento delle ossa anche in perimenopausa suggerisce che i livelli di estrogeni non sono gli unici responsabili, perche' l'estrogeno cala solo dopo la fine del ciclo. I ricercatori notano invece che durante le vampate di calore si attiva il sistema nervoso simpatico e che i neurotrasmettitori e gli ormoni rilasciati quando questa parte del cervello si attiva sono stati collegati alla fragilita' ossea. Occorreranno ulteriori studi - conclude l'equipe sulla rivista Menopause - per chiarire questi meccanismi.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905191016-hpg-rsa0004-menopausa_vampate_di_calore_segnale_di_osteoporosi

IL CUORE E' IL VERO KILLER DELLE DONNE OVER 50

IL CUORE E' IL VERO KILLER DELLE DONNE OVER 50

(AGI) - Londra, 19 mag. - E' il cuore il vero killer delle donne oltre i 50 anni. Le patologie cardiovascolari colpiscono piu' di tumori, Alzheimer, enfisema polmonare, e sono la prima causa di morte fra le donne in menopausa. Se l'azione degli ormoni, infatti, 'protegge' il cuore femminile, superati i 50 si registra una brusca virata e i dati sono preoccupanti: il 49 per cento delle italiane in questa fase della vita e' iperteso; il 38 ha livelli di colesterolo superiori a 240; il 30 per cento e' obeso; il 10 e' diabetico e il 33 per cento presenta sindrome metabolica. Una vera e propria epidemia nei Paesi occidentali, anche a causa di comportamenti scorretti: il 14 per cento fuma, una su 2 non pratica alcun tipo di attivita' fisica. Per rispondere a questa emergenza, i medici indicano due vie: "Da un lato educare i nostri pazienti al movimento, a una dieta sana e all'abbandono del tabacco - afferma la prof.ssa Nicoletta Biglia, dell'Universita' di Torino, una fra i massimi esperti italiani al Congresso Europeo della Menopausa (EMAS) che riunisce fino a domani a Londra 3.000 specialisti - , dall'altro promuovendo l'utilizzo della terapia ormonale sostitutiva (TOS), in Italia fermo a meno del 10 per cento". Proprio per rispondere al dilagare delle malattie del cuore fra le donne, nei giorni scorsi l'Agenzia Italiana del Farmaco ha ammesso in classe A (gratuita per i cittadini) Angeliq, l'unica associazione estro-progestinica utile nel ridurre la pressione arteriosa, a base di estradiolo e drospirenone, un progestinico con proprieta' antimineralcorticoide. "Questa formulazione si e' dimostrata efficace nelle ipertese (riduzione di 9 mmHg della minima, di 12 mmHg della massima), ma l'utilizzo regolare anche in donne normotese puo' avere effetti preventivi - spiega il prof. Giuseppe Rosano, cardiologo Direttore del Centro di Ricerca Clinica e Sperimentale dell'IRCCS San Raffaele di Roma -. E' un grande passo avanti nella prevenzione: la diminuzione della pressione minima di 5mmHg si associa infatti ad una riduzione del 40 per cento del rischio di morte per stroke e del 25 per cento per eventi cardiovascolari, mentre una diminuzione di 2 mmHg di pressione massima, comporta una riduzione del 10 per cento di stroke e del 7 per eventi cardiovascolari". Ma non c'e' solo il cuore: "La menopausa - spiega il prof. Marco Gambacciani, della Clinica Ostetrico-Ginecologica del Santa Chiara di Pisa e membro del direttivo EMAS - puo' comportare in molte donne una notevole riduzione del benessere generale e della qualita' della vita. La sessualita' femminile subisce un vero 'terremoto' con possibili ripercussioni sul desiderio, l'eccitazione vaginale/genitale e l'orgasmo/soddisfazione. Ma non va sottovalutato un altro importante fattore: il cambiamento del corpo. Durante la menopausa muta, infatti, la 'forma' fisica della donna che tende ad aumentare di peso, accumulando grasso soprattutto sull'addome, sul petto e sulle braccia e spesso non si piace piu'. Ma con un'attenzione alla propria forma fisica, alla dieta, all'esercizio e i consigli del proprio ginecologo di fiducia si puo' vivere con serenita' e gioia anche la sessualita' in questa fase della vita. La terapia ormonale puo' contribuire anche in questo campo a un miglioramento della qualita' di vita, senza rischi per la salute. La comunita' scientifica e' ormai concorde sulla sicurezza cardiovascolare della TOS iniziata precocemente, prima dei 60 anni o comunque entro 10 anni dalla menopausa".



http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905191051-hpg-rsa0005-cuore_e_killer_over_50_difesa_con_terapia_ormonale

CREATO A BOLOGNA VIRUS HERPES ANTI-CANCRO

CREATO A BOLOGNA VIRUS HERPES ANTI-CANCRO

AGI) - Bologna, 19 mag. - Ha visto la luce nei laboratori di Bologna il "Sansone" dei virus herpes anti-cancro. Secondo i ricercatori e' infatti il primo virus herpes non depotenziato, ma geneticamente modificato per distruggere le cellule tumorali e risparmiare quelle sane, ad avere successo nei test in vivo.
"Quando si manipola geneticamente un virus per poterlo usare come arma contro i tumori - spiega la virologa Gabriella Campadelli-Fiume dell'Universita' di Bologna, che ha guidato la ricerca - di solito lo si indebolisce, per renderlo innocuo verso l'organismo ospite e controllarlo meglio. Cio' pero' finisce spesso col renderlo poco aggressivo anche verso il tumore, e questa e' una delle ragioni per cui questo filone di ricerca non e' ancora sfociato in terapie anti-tumorali entrate nella pratica clinica. Noi abbiamo invece scelto una strada piu' sofisticata. Ne abbiamo lasciato inalterata la virulenza, ma abbiamo tolto al virus le 'chiavi' proteiche con cui entra nelle cellule normali, e le abbiamo sostituite con 'chiavi' che gli consentono l'accesso alle sole cellule malate". Il risultato, come riferisce Pnas (l'autorevole rivista dell'Accademia delle scienze Usa, una delle piu' prestigiose insieme a Nature e Science), e' un virus ingegnerizzato capace di distruggere i piu' maligni tra i tumori del seno e dell'ovaio, che ogni anno, solo in Italia, colpiscono 42mila nuove persone e ne uccidono oltre 10mila. Il nuovo virus, che l'ateneo ha gia' chiesto di brevettare, potrebbe inoltre contrastare con successo le metastasi cerebrali di questi tumori, che sono invece inaccessibili anche ai farmaci piu' innovativi. Le "chiavi" su cui sono intervenuti i ricercatori bolognesi - spiega in una nota l'Universita' di Bologna - sono una porzione della glicoproteina D con cui il virus dell'herpes simplex - da molti conosciuto come responsabile delle caratteristiche vescicole che si presentano sulle labbra in caso di influenza, stress, indebolimento, ecc. - riesce normalmente ad entrare nelle cellule sane e a distruggerle. I ricercatori hanno rimosso questo pezzetto del Dna virale e l'hanno sostituito con un'altra 'chiave': un anticorpo capace di aprire la 'serratura' (recettore) delle cellule dei tumori del seno e dell'ovaio che producono la proteina Her-2. E' proprio questa molecola, che riveste in abbondanza le cellule cancerose in questione, a trasformale in bersaglio. Il virus modificato aggredisce infatti solo le cellule che ne sono ricoperte, risparmiando le altre. L'infezione si autoalimenta, perche' il virus si replica progressivamente fino ad esaurimento delle cellule malate. Eliminato il tumore, non trovando piu' cellule dove insediarsi, e' destinato, secondo i ricercatori, ad estinguersi, a differenza della sua variante naturale che invece permane in forma silente nelle cellule sane, in attesa di manifestarsi ancora alla prima occasione.
L'efficacia del virus e' stata misurata sui topi, in test condotti nei laboratori di Dipartimento di patologia sperimentale dell'ateneo nel corso degli ultimi dodici mesi. Il 60 per cento dei topolini trattati e' completamente guarito dal tumore, mentre nel restante 40 per cento se ne e' inibita significativamente la crescita. Un altro aspetto innovativo del nuovo virus killer dei tumori e' che, in qualita' di variante dell'herpes simplex, naturalmente dotato di una predilezione per le cellule nervose, potrebbe rivelarsi efficace contro le metastasi cerebrali dei tumori Her-2, che invece i principali farmaci oggi comunemente adottati nella terapie non riescono a raggiungere. Questi farmaci inoltre, tendono ad arrestare la crescita del tumore, ma non a distruggerlo, cosa che invece sembra riuscire molto bene all'herpes mutato. Il prossimo passo sara' quello di indagare la possibilita' di veicolare il virus attraverso il sistema circolatorio, in modo da intercettare eventuali metastasi tumorali ignote, oltre ovviamente a portare la sperimentazione sull'uomo.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905191132-hpg-rsa0009-creato_a_bologna_virus_herpes_anti_cancro

IPERTENSIONE: SOTTO 5 GRAMMI SALE AL DI'

GIORNATA MONDIALE IPERTENSIONE: SOTTO 5 GRAMMI SALE AL DI' (2)

(AGI) - Roma, 18 mag. - Bisogna, dunque, dimezzare la quantita' giornaliera di sale: passare dagli attuali 10 grammi di media al giorno a 5 grammi. Poi, cominciare a far entrare la misurazione della pressione arteriosa nelle cose da fare, abituali. "Se oggi si comincia a farlo sopra i 35 anni, sarebbe bene iniziare prima dei 20 anni - ha chiarito Giuseppe Germano', responsabile del Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento dell'Universita' 'La Sapienza di Roma' - ed avere un occhio particolare all'obesita' sia di adolescenti che di ragazzi". Attenzione, dunque, al pane, ai crackers, alle merendine, alla pizza! "Oggi il parametro per parlare di obesita' - ha aggiunto Germano' - e' la misura del girovita, dove si formano i tessuti adiposi, il grasso adiposo predittivo di patologie cardiovascolari: non si devono superare i 100 millimetri per gli uomini e gli 85 per le donne". Insomma, la pancia piatta e' un segno positivo: il grasso di altre parti del corpo non deve preoccupare. "Avere la pancia piatta da solo pero' non e' sufficiente - avverte Germano' - se si superano i 5 grammi di sale al giorno o non si evita il fumo". Ma qual'e' la pressione arteriosa giusta? "Diciano che il valore 120-80 e' il riferimento per i giovani - risponde Germano' - e 140-90 per gli adulti: se si superano questi valori vanno scoperte le ragioni. Si tenga conto che c'e' una pressione arteriosa alta secondaria dovuta a disturbi renali, tiroidei, ormonali. Meglio tenerla sotto controllo, almeno un paio di volte a settimana farsela misurare dal proprio medico". Combinata con una pressione alta spesso di trova non solo l'obesita' o il diabete ma si trovano livelli alterati di grassi nel sangue come il colesterolo ed i trigliceridi e la glicemia. "Il 25% della popolazione cioe' dai 12 ai 15 milioni di persone - conclude Germano' - ha livelli alti di pressione arteriosa e di questi dopo i 35 anni il 40% sono uomini ed il 35% donne: in fondo se ci si pensa un po', cosa costa due volte a settimana farsela misurare? E poi costa cosi' tanto selezionare gli alimenti evitando quelli a piu' alto tasso di sodio, ossia di sale? Ed infine farsi una passeggiata di mezz'ora al giorno? Significa volersi bene". E lo chef di fama internazionale? "Sono d'accordo - dice Vissani - con queste indicazioni: e' corretto saper abbinare le pietanze ma ancor di piu' imparare a scegliere, selezionare i cibi".


http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905181752-hpg-rsa0054-giornata_mondiale_ipertensione_sotto_5_grammi_sale_al_di_2

****************************

NON CONSUMARE PIU' DI 5 GRAMMI DI SALE AL GIORNO

Roma, 18 mag. - Non andare oltre i 5 grammi al giorno di sale, evitare formaggi stagionati, insaccati, cibi in scatola ed in particolare pane, pizza e crackers; fare una passeggiata di mezz'ora al giorno; imparare a riconoscere lo stress specie sul lavoro; non fumare. Ecco gli accorgimenti contro l'ipertensione arteriosa, killer silente di malattie cardiovascolari, ictus ed infarto, ma anche campanello d'allarme di obesita' e diabete cui e' sempre associata, emersi dal convegno a piu' voci, presente lo chef internazionale, Gianfranco Vissani, 'Ipertensione in un giorno' tenutosi all'Aula Magna dell'Universita' 'La Sapienza' di Roma. "Usare la giusta porzione di sale - ha detto Vissani - e' possibile: o lo si usa per cuocere la pasta, o per il ragu' o per condire! Ovvio che se lo usa ogni volta, addirittura in modo improprio assieme all'olio d'oliva per le verdure, si va oltre i 5 grammi giornalieri. Se poi ci si mette il pane o la pizza o i crackers allora...". Bisogna, dunque, dimezzare la quantita' giornaliera di sale: passare dagli attuali 10 grammi di media al giorno a 5 grammi. Poi, cominciare a far entrare la misurazione della pressione arteriosa nelle cose da fare, abituali. "Se oggi si comincia a farlo sopra i 35 anni, sarebbe bene iniziare prima dei 20 anni - ha chiarito Giuseppe Germano', responsabile del Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento dell'Universita' 'La Sapienza di Roma' - ed avere un occhio particolare all'obesita' sia di adolescenti che di ragazzi". Attenzione, dunque, al pane, ai crackers, alle merendine, alla pizza! "Oggi il parametro per parlare di obesita' - ha aggiunto Germano' - e' la misura del girovita, dove si formano i tessuti adiposi, il grasso adiposo predittivo di patologie cardiovascolari: non si devono superare i 100 millimetri per gli uomini e gli 85 per le donne". Insomma, la pancia piatta e' un segno positivo: il grasso di altre parti del corpo non deve preoccupare. "Avere la pancia piatta da solo pero' non e' sufficiente - avverte Germano' - se si superano i 5 grammi di sale al giorno o non si evita il fumo". Ma qual'e' la pressione arteriosa giusta? "Diciano che il valore 120-80 e' il riferimento per i giovani - risponde Germano' - e 140-90 per gli adulti: se si superano questi valori vanno scoperte le ragioni. Si tenga conto che c'e' una pressione arteriosa alta secondaria dovuta a disturbi renali, tiroidei, ormonali. Meglio tenerla sotto controllo, almeno un paio di volte a settimana farsela misurare dal proprio medico". Combinata con una pressione alta spesso di trova non solo l'obesita' o il diabete ma si trovano livelli alterati di grassi nel sangue come il colesterolo ed i trigliceridi e la glicemia. "Il 25% della popolazione cioe' dai 12 ai 15 milioni di persone - conclude
Germano' - ha livelli alti di pressione arteriosa e di questi dopo i 35 anni il 40% sono uomini ed il 35% donne: in fondo se ci si pensa un po', cosa costa due volte a settimana farsela misurare? E poi costa cosi' tanto selezionare gli alimenti evitando quelli a piu' alto tasso di sodio, ossia di sale? Ed infine farsi una passeggiata di mezz'ora al giorno? Significa volersi bene". E lo chef di fama internazionale? "Sono d'accordo - dice Vissani - con queste indicazioni: e' corretto saper abbinare le pietanze ma ancor di piu' imparare a scegliere, selezionare i cibi".

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/giornata-mondiale-ipertensione-sotto-5-grammi-sale-al-di

AVIARIA E NASO UMANO

Naso umano troppo freddo
E il virus dell'aviaria muore

Temperature glaciali nel nostro naso per l'influenza aviaria, che lì non riesce a ssopravvivere e quindi muore. Ecco dunque spiegata la scomparsa dell'influenza trasmessa agli uomini dagli uccelli. Secondo quanto riportato da 'Plos Pathogens', sono stati i ricercatori dell'Imperial College di Londra a ricreare l'ambiente interno del nostro naso, scoprendo così che a 32 gradi Celsius i virus dell'influenza aviaria perdono la loro capacità di diffondersi e muoiono. Insomma, il nostro naso è troppo freddo per questi microrganismi, che si sono adattati agli ambienti ben più caldi (circa 40 gradi), tipici dell'intestino degli uccelli. Lo studio ha anche scoperto che i virus umani sono ugualmente influenzati dalle temperature presenti nel naso, ma restano comunque in grado di replicarsi e diffondersi anche in queste condizioni. I due tipi di virus - aviario e umano - crescono bene a 37 gradi, equivalente all'ambiente dei polmoni. Per saperne di più gli scienziati hanno creato un virus influenzale umano mutato, aggiungendo al microrganismo 'base' una proteina della superficie di un virus dell'aviaria. In pratica, nell'ambiente protetto di un laboratorio, è stato creato un patogeno potenzialmente all'origine di una pandemia, che però ha rivelato lo stesso punto debole dell'aviaria, legato alla temperatura. Ora il team britannico annuncia ulteriori studi, per rilevare e mappare le tracce di mutazioni che potrebbero essere all'origine delle modificazioni genetiche necessarie per fare il salto dall'animale all'uomo in modo efficace. Una sorta di segnale dall'allarme per i virologi. I virus animali "che si diffondono bene alle basse temperature potrebbero essere ben più in grado di originare una pandemia, rispetto a quelli che non lo fanno", ha spiegato la ricercatrice Wendy Barclay. E probabilmente il virus della febbre suina "ha queste caratteristiche", aggiunge la studiosa. Ossia ha imparato a replicarsi, adattandosi anche alle temperature tipiche del naso umano.

http://www.libero-news.it/pills/view/11303

L'Oms lancia l'allarme febbre suina

Riunione a Ginevra con i rappresentanti delle case farmaceutiche
Vicini a 10,000 casi. Per France Press si sta già preparando il vaccino
L'Oms lancia l'allarme febbre suina
"Mille nuovi casi in un giorno"
GINEVRA - Mille nuovi casi di nuova influenza nelle ultime 24 ore. Questo l'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) da Ginevra, dove il segretario generale dell'Organizzazione, Margaret Chan, e quello delle Nazioni Unite, il sud-coreano Ban Ki Moon, si incontrano con i vertici delle più importanti compagnie farmaceutiche. Tema delle discussioni: la produzione di un vaccino contro il virus H1N1, comunemente conosciuto come il virus della febbre suina.

Ma proprio prima di questo importante vertice l'Oms ha diffuso dati inquietanti sul virus e sulla sua diffusione. 79 decessi in 40 Paesi nelle ultime 24 ore, con 545 casi in più in Messico - il paese dove tutto è partito -,409 negli Stati Uniti e 176 in Giappone. Anche la Cina ha dato la notizia del quarto caso di contagio aggiungendo che ci sarebbe pure un quinto caso sospetto. Si tratta di una turista italiana di 42 anni, arrivata con una comitiva in Tibet la scorsa settimana. E' ora ricoverata nella località tibetana di Zhangmu, al confine col Nepal. Sono quasi 10,000 ormai il numero dei casi dallo scoppio della pandemia.

Molti Paesi hanno chiesto all'Oms e alle autorità sanitarie di agire con cautela prima di alzare ulteriormente il livello di allarme pandemico dell'influenza suina.

Secondo l'agenzia France Press, l'Oms stima che in un anno potrebbe essere possibile produrre almeno 4,9 dosi di vaccino per combattere la suina. A produzione lanciata l'Oms conterebbe su una produzione di 94,3 dosi a settimana. La casa farmaceutica svizzera Novartis afferma di essere entrata in possesso del virus e avrebbe già richiesto all'Oms il via libera per dare avvio alla sua produzione.

(19 maggio 2009)



http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/febbre-suina-2/oms-febbre/oms-febbre.html
**************************
Influenza suina, l'Oms indaga
L'esperto: nata in laboratorio

Altro che virus proveniente dai suini. Il virus della nuova influenza A/H1N1 potrebbe essere nato in un laboratorio per un errore umano. A sostenerlo è il ricercatore australiano Adrian Gibbs, uno dei 'padri' dell'antivirale oseltamivir, in un articolo che ha inviato all'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc), e del quale ha annunciato l'imminente pubblicazione. Un'ipotesi sulla quale l'Oms sta indagando e si sta confrontando in questi giorni con gli esperti internazionali di virologia umana e animale. Hanno ricevuto copia dell'articolo anche gli esperti internazionali della Fao e dell'Organizzazione internazionale per la salute animale (Oie). Secondo Gibbs le caratteristiche genetiche del virus A/H1N1 sono tali da far supporre che sia stato coltivato nelle uova. Queste ultime sono largamente utilizzate nei laboratori sia per coltivare i virus sia per coltivare i vaccini. In passato, nel 1977, un virus influenzale del tipo H1N1 era stato prodotto per errore per la cattiva gestione di un laboratorio in Russia.

http://www.libero-news.it/pills/view/11195

giovedì 30 aprile 2009

INFLUENZA SUINA-PANDEMIA

» 2009-04-30 12:25
Ci si prepara a pandemia
ROMA - Allo scattare della fase cinque dell'allerta pandemico, decisa ieri sera dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), tutti i Paesi oggi sono chiamati a mettere in atto le contromisure anti-pandemia. La stessa definizione di fase 5 dell'Oms scatta infatti quando è chiara la trasmissione da uomo a uomo (anche secondaria) in almeno due Paesi in una regione dell'Oms: è un forte segnale che la pandemia è imminente, come ha detto anche il direttore generale dell'Oms, Margaret Chan, e che è urgente mettere a punto organizzazione, comunicazione e ottimizzazione delle contromisure necessarie.

"Il virus dell' influenza evolve rapidamente", ha osservato, ma è anche vero che "le misure adottate per fronteggiare il virus dell' influenza aviaria sono state un investimento" e che, grazie ad esse, il mondo non è mai stato "così pronto" ad affrontare una pandemia di influenza. Mentre si continua ad osservare il comportamento del virus, é intanto arrivato il momento di agire: il direttore generale dell'Oms ha esortato tutti i Paesi ad attivare i piani di preparazione alla pandemia e ha chiesto alle ditte farmaceutiche di aumentare la produzione di antivirali.

Delle contromisure parleranno oggi i ministri della Salute europei, riuniti a Lussemburgo. Intanto gli esperti stanno lavorando intensamente al vaccino: il direttore del Centro di ricerca Novartis sui vaccini, Rino Rappuoli, ha detto: "dobbiamo essere pronti a produrre un vaccino entro l'autunno-inverno, quando il pericolo pandemico potrebbe essere più forte. Ma credo che saremo in grado di produrlo entro quella data".

Nel frattempo i Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) hanno raccomandato di tenere i malati per sette giorni in isolamento. E in Messico, punto di partenza della nuova influenza, il numero dei morti è salito a otto, mentre il governo ha chiesto dal primo al 5 maggio "la sospensione di lavori e servizi non essenziali" per evitare il più possibile la diffusione della malattia.



http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_958100043.html

29 APRILE GIORNATA NAZIONALE EPILESSIA

Giornata nazionale contro l’epilessia
Inserito da Redazione
mercoledì 29 aprile 2009
Domenica 3 maggio alle ore 10 in piazza Municipio i testimonial Manuel della Strong Family e il cantante Patrick Samson


La L.I.C.E. (Lega Nazionale Contro l’Epilessia) annualmente celebra la giornata nazionale contro l’epilessia, una malattia che colpisce in Italia circa 500.000 persone.


<>


L'epilessia è una condizione cronica neurologica caratterizzata da ricorrenti e improvvise crisi epilettiche. La crisi epilettica è la scarica improvvisa, eccessiva e rapida di una popolazione più o meno estesa di neuroni che fanno parte della sostanza grigia dell'encefalo (definizione di H. Jackson). I neuroni interessati dalla scarica formano il cosiddetto focolaio epilettogeno. L'epilessia può manifestarsi ad ogni età ed in forme assai diverse; data la sua varietà, si parla genericamente di epilessie.


La Lega Italiana Contro L'Epilessia è una società scientifica il cui obiettivo statutario è quello di contribuire alla cura e all'assistenza dei pazienti con epilessia nonché al loro inserimento nella società promuovendo e attuando ogni utile iniziativa per il conseguimento di tali finalità.





I testimonial della giornata sono volti noti: Manuel, protagonista della FAMILY STRONG trasmessa da Telenorba e Patrick Samson, cantante degli anni 70, con il suo più grande successo “Soli si muore”.




http://www.sangiovannirotondonet.it/content/view/2382/

SALUTE: IL SUGO DI POMODORO E' UN SALVACUORE


» 2009-04-27 21:22
Sugo di pomodoro e' un salvacuore
Effetto protettivo con 100 grammi di concentrato al giorno
(ANSA) - ROMA, 27 APR - Un piatto di pasta condita con sugo di pomodoro, magari concentrato: potrebbe essere questa la 'ricetta' per salvare il cuore. Merito del licopene, l'antiossidante contenuto nella buccia del pomodoro: fino ad ora considerato un prezioso alleato contro il tumore della prostata, diventa una terapia anti-infarto e ictus. I cardiologi sono sicuri, sulla base delle evidenze scientifiche, dell'utilita' di questo punto fermo della dieta mediterranea.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/scienza/news/2009-04-27_127363434.html

lunedì 27 aprile 2009

SARA' POSSIBILE VEDERE I PENSIERI


Cervello: computer e risonanza magnetica, cosi' si vedono i pensieri

La Risonanza Magnetica Funzionale per Immagini consente di leggere cosa succede nel cervello di una persona, le immagini viste, le parole dette e udite e le voci ascoltate. Ma non solo. Anche i percorsi effettuati e perfino le intenzioni e le percezioni inconscie




http://www.adnkronos.com/Speciali/Scienza/index.php

Nuove prospettive per curare alcune malattie ma anche per indagare sui criminiCervello: computer e risonanza magnetica, cosi' si vedono i pensieri La tecnologia e' ora in grado di scrutare nella mente per catturare immagini, parole, suoni e ricordi, anche quelli piu' antichi e remoti, rimasti in fondo all'inconscio














Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - Anche i pensieri non saranno piu' un 'mistero' custodito nella nostra mente. Con i computer e la risonanza magnetica, la tecnologia ora e' in grado di scrutare nella mente delle persone per catturare immagini, parole, suoni e ricordi, anche quelli piu' antichi e remoti, rimasti in fondo al buio dell'inconscio. E da queste nuove tecnologie applicate allo studio del cervello e della mente umana si aprono prospettive incoraggianti per la cura di alcune malattie ma anche per le indagini sui crimini. Con l'aiuto di queste tecniche, infatti, si potranno smascherare le bugie degli indagati come non e' possibile fare ora con le attuali 'macchine della verita''. Inquietanti, pero', i rischi sulla violazione della privacy interiore di un individuo che si aprono con queste ricerche.
A tracciare lo scenario di questa nuova e incredibile pagina della scienza e' il periodico "Focus" che, nel nuovo numero in uscita oggi, dedica un'inchiesta alla Risonanza Magnetica Funzionale per Immagini (fMri) che consente "effettivamente di leggere cosa succede nel cervello di una persona", le "immagini viste, le parole dette e udite e le voci ascoltate". Ma non solo. Anche i percorsi effettuati e perfino le intenzioni e le percezioni inconscie". Niente a che vedere con i film di fantascienza, avverte 'Focus', ma i neuroscienziati gia' segnalano che sta diventando urgente regolamentare l'uso di queste tecnologie prima che ledano l'ultima frontiera di inviolabilita' di una persona: i pensieri.
La fMri, inventata nel 1988 da Seiji Ogawa, biofi sico degli At&t Bell Laboratories, si e' diffusa dalla seconda meta' degli anni '90: la tecnica evidenzia le cellule del cervello che stanno lavorando perche' 'vede' l'ossigeno che consumano. In oltre un decennio di ricerca i neuroscienziati, studiando i malati, si sono fatti un'idea abbastanza precisa dei compiti svolti dai vari gruppi di cellule nervose e della loro collocazione e da pochi anni studiano il cervello nel suo normale funzionamento per carpire i segreti della mente.
Nel 2002 Daniel Langleben, psichiatra all'University of Pennsylvania, aveva deciso di verificare, ricorda il periodico scientifico, se, guardando l'attivita' cerebrale, e' possibile scoprire chi bara al gioco. Aveva dato ad alcuni studenti 2 carte da gioco a lui sconosciute invitandoli a memorizzarle. Poi li aveva sollecitati a mentire su una carta e a dire la verita' sull'altra. Quindi li aveva sottoposti a fMri mentre su un visore compariva ogni 3 secondi una carta a caso. Dalle reazioni del loro cervello, fedelmente riportate dalla fMri, Langleben aveva affermato di essere in grado di riconoscere con una precisione dell'86% quali erano le carte in mano agli studenti e su quali mentivano.
Barare al gioco Certo, mentire dopo essere stati invitati a farlo e' diverso dal mentire per non finire sulla sedia elettrica, ma questo studio, scrive Amelia Beltramini, basto' per entusiasmare due aziende americane, la No Lie e la Cephos Corp, che si sono lanciate nel business delle macchine della verita' con fMri, sicuramente piu' attendibili del poligrafo. Nel 2006 Feroze Mohamed, della Temple University di Filadelfia (Usa), confrontando poligrafo e fMri, scriveva sulla rivista Radiology. "Mentire -sottolineava- attiva aree del cervello diverse rispetto a quelle attive quando si dice la verita'".
Se per mentire si attivano 14 aree, per dire la verita' se ne attivano 7, diverse. E Feroze Mahamed aggiungeva: "L'attivita' cerebrale non e' controllabile con la volonta'. La nostra ricerca propone di usare, per scoprire chi mente, un nuovo metodo oggettivo e tanto affidabile da poter essere introdotto nei tribunali". Altri neuroscienziati, pero', obiettano oggi che gli studi sono stati svolti su studenti universitari e non su sociopatici, criminali e bugiardi patologici; che la maggioranza degli studi coinvolge al massimo 20 soggetti e che le ricerche pubblicate fi nora su riviste serie sono in tutto una dozzina. Nel frattempo, pero', i ricercatori hanno usato la fMri per fare scoperte interessanti.
Foto dell'inconscio John-Dylan Haynes, del centro di ricerca Max Planck di Lipsia, e Geraint Rees, dell'University College London, per esempio, hanno visto l'inconscio in azione. E ancora. E' possibile anche vedere le intenzioni prima ancora che si concretizzino in azioni. La capacita' di decodificare quel che avviene nel cervello si basa sulla multivariate pattern recognition, l'analisi del variare di parametri nelle immagini cerebrali scansionate. Oltre alla fMri, infatti, sono necessari computer 'allenati' a riconoscere i modelli dell'attivita' cerebrale che accompagnano le diverse intenzioni e software come quelli usati per individuare il proprietario di determinate impronte digitali. Ed e' solo l'inizio.
Per poter 'leggere' la mente bisogna prima studiare lo schema di ogni singolo pensiero. Uno schema che, si e' appena scoperto, e' caratteristico di ogni individuo. Jan Willem Koten, dell'Universita' di Aachen in Germania, ha svelato il 26 marzo scorso su Science che neppure i gemelli identici hanno gli stessi schemi cerebrali, anche se fra le loro mappe c'e' una maggiore somiglianza che fra quelle dei gemelli non identici. Riuscire a 'riconoscere' l'immagine o il suono che un altro individuo sta vedendo o udendo non puo' quindi essere standardizzato e richiede ore e ore di allenamento personalizzato mentre il soggetto e' nella fMri e il software del decoder si adegua progressivamente a mimare la trama di quel cervello.
Insomma, per ora nessuno ha ancora creato una mappa universale con cui decodificare anche una sola attivita' di molti cervelli. E per ora i ricercatori riescono a distinguere solo i pensieri alternativi, come sommare o il suo contrario, sottrarre. Gran parte della ricerca ora punta pero' alla corteccia visiva. "Il sistema visivo e' complicato -spiega Jack Gallant dell'University of California, a Berkeley- perche' consiste in parecchie decine di moduli distinti (aree visive) disposti in rete parallela, gerarchica e altamente interconnessa. Inoltre e' strettamente integrato con altri sottosistemi sensoriali, mnemonici e del linguaggio. A causa di questa interconnettivita' e poiche' il cervello e' costruito su un principio modulare, la ricerca sulla visione ha implicazioni importanti per capire anche altri sistemi cerebrali".
Questo lascia ipotizzare il percorso futuro di queste ricerche. "Probabilmente -dice Gallant- le aree visive sono utilizzate anche nei ricordi e nei sogni e se questo e' vero dovremmo riuscire a ricostruire le immagini presenti in entrambe". Dalla lettura delle immagini nel cervello alla lettura dei simboli, siano essi lettere o numeri, il passo e' breve. Ed in futuro, quindi, e' probabile che si potranno leggere pensieri e sogni altrui, cosi' come gli esperimenti di Elia Formisano aprono la strada alla cassaforte dei ricordi delle voci, quindi anche della musica e delle parole memorizzate. Ma anche dei luoghi.
Eleanor Maguire, dell'University College di Londra, ha letto nell'ippocampo dei suoi volontari i percorsi effettuati nello spazio. Quando ci si sposta, nell'ippocampo si attivano neuroni 'di localizzazione' che hanno il compito di dirci dove siamo. Maguire ha usato la fMri per seguire l'attivita' di questi neuroni mentre 4 volontari si spostavano in una realta' virtuale e poi ha elaborato i dati con un algoritmo.
E' solo un primo passo: l'ippocampo e' coinvolto anche nella pianificazione del futuro. Tutto cio' apre scenari meravigliosi e terribili. Dice Haynes: "Se disponi di una tecnica che consente ad altri di leggere cio' che pensi, devi anche disporre di linee guida chiare che definiscano quando e come si possono utilizzare questi strumenti. Molti, ad esempio, vogliono che si possa leggere nei loro pensieri: i tetraplegici, che potrebbero cosi' comandare protesi meccaniche con il pensiero". "Ma prima che la ricerca varchi altre frontiere -avverte- bisogna accompagnarla a un'attenta riflessione, degli scienziati e della societa' civile, sugli usi di queste scoperte e prevedere quali potrebbero essere le applicazioni negative per la liberta' individuale".
Info: www.focus.it

Droga: Cnr, cresce l'uso di psicofarmaci tra gli studenti italiani

Droga: Cnr, cresce l'uso di psicofarmaci tra gli studenti italiani


ultimo aggiornamento: 26 marzo, ore 20:56
Roma, 26 mar. (Adnkronos Salute) - Cresce il consumo di tranquillanti e sedativi senza prescrizione medica tra gli studenti italiani. Su questo fronte l'Italia si colloca al quarto posto tra i 35 Paesi che hanno partecipato all'indagine internazionale Espad (European School Project on Alcohol and Other Drugs) sull'uso di sostanze stupefacenti tra i ragazzi di 15-16 anni, i cui dati sono stati raccolti nel 2007.

A condurre lo studio per l'Italia sono stati i ricercatori dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, su un campione di circa 10 mila studenti. Secondo lo studio, i Paesi che utilizzano psicofarmaci con più frequenza sono Polonia, Lituania e Francia-Principato di Monaco, dove circa il 15% degli studenti ha dichiarato di assumere queste sostanze, mentre i livelli più bassi si registrano in Armenia, Austria, Russia e Regno Unito (0-2%).

In media, negli 8 Paesi testa alla classifica il numero di ragazze che dichiara di assumere queste sostanze senza prescrizione medica è superiore a quello dei maschi (8% contro 5%), e in Italia la percentuale femminile è pari al doppio di quella maschile (13% contro 7%). Nel nostro Paese la tendenza generale registrata dall'Ifc-Cnr è in aumento rispetto alla precedente indagine del 2003, e sta tornando al livello massimo registrato a metà anni '90: 11% nel 1995, 7% nel 1999, 6 % nel 2003 e 10% nel 2007. In aggiunta alla tendenza all'assunzione di sostanze farmaceutiche, si registra, secondo i ricercatori, anche il consumo di alcolici associato ai farmaci per 'sballare', dichiarato dal 6% degli studenti a livello internazionale e dal 4% di quelli italiani. Il Paese in cima alla classifica del consumo di questo mix è la Repubblica ceca (18%), mentre i livelli più bassi si osservano in Armenia e in Ucraina (1%).



http://www.adnkronos.com/IGN/Salute/?id=3.0.3146347125

Influenza suina/ Il virologo Pregliasco ad Affari

Influenza suina/ Il virologo Pregliasco ad Affari: "Rischio pandemia". Ecco i consigli
Lunedí 27.04.2009 13:55
Sono finora 147 i casi di influenza suina accertati nel mondo. Per ora la maggior parte sono concentrati in Messico, unico paese in cui il virus ha ucciso: 103 le persone decedute, 1600 quelle ricoverate con i sintomi dell'influenza. Un caso sospetto anche in Italia. Per fare chiarezza su questo virus che ha colpito il Messico Affaritaliani ha intervistato virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell'Istituto di Virologia della Facoltà di Medicina di Milano, considerato uno dei maggiori esperti italiani di virus influenzali.



Dottor Fabrizio Pregliasco, che cos'è l'influenza suina che ha colpito il Messico?
Influenza suina è una variante preoccupante dell'influenza umana. Praticamente ha acquisito la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. E, anche se di origine animale ormai ha solo una trasmissione tra uomini. Anche se per ora è concentrata in Messico ha già fatto registrare qualche caso nel mondo per via dei viaggi molto frequenti.





Ma avete la preoccupazione si possa estendere in altre zone...
Ci preoccupa perchè ha una capacità pandemica cioè è un virus nuovo in cui noi tutti siamo a rischio di ammalarci. Un origine simile l'avevano avuto l'influenza spagnola del '18 ma anche un altra variante del '76. Ci preoccupa certo, ma va valutata.



Quali sono i sintomi?
Si presenta come un'influenza umana pesante, con un inizio brusco di febbre, dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori. Ma il rischio è solo per chi ha soggiornato nel Messico e nelle zone dove è stato riscontrato il focolaio.

Come si può essere infettati?
Attraverso il contatto umano perchè l'infezione avviene come l'influenza stagionale, cioè attraverso le goccioline respiratorie emesse dal soggetto un giorno prima dell'inizio dei sintomi e la durata della malattia. La vie dirette o indirette sono il contatto con le mani e con il materiale sporco di saliva.

Quali sono le regole basilari per evitare il contagio?
In questo momento il cittadino italiano può stare sereno. Non ci devono essere allarmismi dal punto di vista pratico perchè si possono mangiare tutti i prodotti derivanti dal suino e il maiale si può allevare tranquillamente. Le prevenzione sono sempre le solite: lavarsi le mani, attenzione all'igiene personale e non frequentare posti affollati. Esistono poi dei farmaci che sono efficaci e che devono essere usati secondo il ministero della salute. Bisogna poi non andare nelle zone a rischio e seguire i consigli dati dalla Farnesina.


E'stato rilevato un caso di influenza suina in Spagna. Pensa che arriverà anche in Italia?
La Sars c è l'ha insegnato. In poche ore, in pochi giorni ci sono stati episodi di tasferimento di casi da una nazione all'altra. La speranza è che questi casi si possano individuare, contenere e limitare. Se no la situazione può peggiorare in termini di contagio a livello internazionale


Ma quindi c'è il rischio pandemia o è solo epidemia?
C'è il rischio pandemia perchè questa variante, nuova di virus, che prende pezzi del virus umano e quello suino e quindi ha la caratteristica di essere molto contagiosa e di non avere protezione da parte dei soggetti e quindi colpirne un grande numero. E' ipotesi possibile di pandemia.

Ma il caso dell'influenza suina sarà come quello dell'aviaria?
L'aviaria è un rischio ancora presente. Anche se non ha seguito una velocità cosi elevata continua a provare il suo contagio nell'uomo. E nei volatili è ancora diffusa. Solo che non se ne parla.




tags: influenza suina pregliasco pandemia

http://www.affaritaliani.it/cronache/influenza-suina-pregliasco-affari-pandemia-consigli270409.html

mercoledì 11 marzo 2009

Testamento biologico: durata a 5 anni e si farà dal medico

» 2009-03-11 17:14
Testamento biologico: durata a 5 anni e si farà dal medico
ROMA - Le disposizioni espresse dal soggetto nel testamento biologico, in merito ai trattamenti medici che vorra' o meno ricevere in caso si trovasse in futuro in stato di incapacita' di intendere, diventano ''vincolanti''. E' stato infatti approvato in commissione Sanita' al Senato l'emendamento di Roberto Centaro (Pdl), che prevede appunto che sia vincolante la dichiarazione anticipata di trattamento (dat). Nel ddl Calabro', all'articolo sei, al contrario, si prevedeva che le dat non fossero ''ne' obbligatorie ne' vincolanti''.

L'emendamento modifica il primo comma dell'articolo 6 del ddl. La versione iniziale del comma recitava: ''Le dichiarazioni anticipate di trattamento non sono obbligatorie ne' vincolanti, sono redatte in forma scritta con atto avente data certa e firma del soggetto interessato maggiorenne, in piena capacita' di intendere e di volere dopo una compiuta e puntuale informazione medico-clinica (...)''. Con l'accoglimento dell'emendamento Centaro, la formulazione del primo comma diventa: ''Le dichiarazioni anticipate di trattamento non sono obbligatorie ma sono vioncolanti, fatte salve le previsioni dell'articolo 8''. Quest'ultimo articolo del ddl disciplina il ruolo del medico e prevede che ''il medico non puo' prendere in considerazione indicazioni orientate a cagionare la morte del paziente o comunque in contrasto con le norme giuridiche o la deontologia medica''. Le indicazioni, precisa inoltre l'articolo 8, ''sono valutate dal medico sentito il fiduciario, in scienza e coscienza, in applicazione del principio dell'inviolabilita' della vita umana e della tutela della salute, secondo i principi di precauzione, proporzionalita' e prudenza''.

La durata del testamento biologico viene allungata a 5 anni (contro i 3 previsti dal ddl Calabrò) e le dichiarazioni anticipate di volontà verranno depositate presso il medico di famiglia e non più presso notai a titolo gratuito. E' quanto prevedono alcuni degli emedamenti accolti oggi in commissione sanità e che dunque modificano il ddl Calabrò in merito a tali punti. "La parola 'notatio' - ha affermato Ignazio Marino (Pd) al termine della seduta di votazione in commissione - è stata cancellata dal testo e si fa riferimento al medico. Inoltre la durata del testamento biologico è stata prolungata a 5 anni, accogliendo un mio emendamento". Tuttavia, ha concluso Marino, "l'impianto della legge rimane anticostituzionale".



http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_906347310.html

venerdì 6 marzo 2009

LEUCEMIA: MIDOLLO GENITORI, NUOVA TECNICA ITALIANA

LEUCEMIA: MIDOLLO GENITORI, NUOVA TECNICA ITALIANA

(AGI) - Roma - "I bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta, che non puo' essere trattata con la chemioterapia, possono ricevere un trapianto di midollo osseo dal proprio genitore ed evitare il rischio di rigetto. Abbiamo trovato un modo per ridare la speranza a quel 40 per cento di piccoli pazienti per cui non si e' trovato un donatore compatibile''. Lo ha detto all'Agi Lorenzo Moretta dell'Ospedale Gaslini di Genova che, in collaborazione con l'equipe diretta da Franco Locatelli del San Matteo di Pavia, e' riuscito a rendere efficace un trapianto fino ad oggi considerato letale e per questo definito 'trapianto della disperazione'. I risultati dello straordinario lavoro verranno pubblicati sulla rivista Blood. I medici italiani sono riusciti a mettere a punto una tecnica innovativa che su un campione di 60 bambini ha funzionato con successo nel 75 per cento dei casi. Trapiantare il midollo osseo dei genitori ai figli era prima un intervento disperato con conseguenze fatali per il piccolo donatore. Il midollo di un genitore e' infatti incompatibile per meta' rispetto a quello di un figlio. Il rischio era che le cellule T del donatore attaccassero i tessuti dell'ospite, danneggiando tutto l'organismo e portando alla morte il bambino. I medici italiani ora sono riusciti a superare questo ostacolo utilizzando una tecnica complessa. ''Abbiamo eseguito un 'trapianto aploidentico', ovvero 'identico a meta''. Prima di tutto - ha raccontato Moretta - abbiamo individuato il genitore con il midollo piu' adatto a questo tipo di trapianto, quello cioe' con piu' cellule Natural Killer (Nk). Queste sono infatti le cellule in grado di sconfiggere la malattia. Dopo aver prelevato il midollo lo abbiamo ripulito eliminado le 'cellule T', quelle che iniettate nel piccolo paziente ne avrebbero causato la morte. Abbiamo poi purificato le cellule staminali emopoietiche, quelle in grado di differenziarsi nel sangue. E infine abbiamo potenziato le cellule Nk''. Questo straordinario risultato e' stato possibile dopo diversi anni di ricerca. ''E' da 20 anni - ha detto Moretta - che stiamo studiano le cellule Nk. E oggi finalmente siamo riusciti a sfruttarne tutte le potenzialita'''. L'innovativo trapianto italiano e' al momento l'ultima ratio per i bambini con leucemia acuta refrattari alla chemioterapia. Ma secondo Moretta ''questo tipo d'intervento potra' presto diventare di prima scelta''. ''Speriamo di poter utilizzare questo tipo di trapianto in tutti quei casi in cui la sola chemioterapia non basta'', ha concluso.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200903061300-att-rsa0026-art.html

giovedì 5 marzo 2009

GLI ONCOLOGI NON SI FAREBBERO LA CHEMIOTERAPIA

GLI ONCOLOGI NON SI FAREBBERO LA CHEMIOTERAPIA

L’81% DEGLI ONCOLOGI INTERVISTATI, IN CASO DI TUMORE, NON SI FAREBBERO SOMMINISTRARE UN CHEMIOTERAPICO, MENTRE IL 73% DI LORO REPUTANO ADDIRITTURA LE TERAPIE SPERIMENTALI INACCETTABILI
PER L’ELEVATO GRADO DI TOSSICITÀ.

Dal libro “ CANCRO SPA ” di Marcello Pamio



Domanda molto importante, perché è giusto sapere cosa farebbero i medici oncologi - quelli che usano ogni giorno i chemioterapici su altre persone - se avessero loro un tumore.
Nel marzo del 2005 al Senato australiano è stata presentata una “Inchiesta sui servizi e sulle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St. Leonards di Sydney (1).

Secondo tale inchiesta, alcuni scienziati del McGill Cancer Center di Montreal in Canada, inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai polmoni, un questionario per determinare quale grado di fiducia nutrissero nelle terapie da loro applicate, nel caso essi stessi avessero sviluppato la malattia.
Risposero 79 medici e 64 di loro non avrebbero acconsentito a sottoporsi ad un trattamento che contenesse Cisplatino (un chemioterapico molto utilizzato a base di platino). Mentre 58 dei 79 reputavano che tutte le terapie sperimentali in questione fossero inaccettabili a causa dell'inefficacia e dell'elevato grado di tossicità (2)!
Un risultato eclatante: l’81% degli oncologi intervistati, in caso di tumore, non si farebbero somministrare un chemioterapico, mentre il 73% di loro reputano addirittura le “terapie sperimentali inaccettabili per l’elevato grado di tossicità”. Anche se il numero di oncologi intervistati non è molto elevato, ognuno tragga le proprie conclusioni…

COSTI DEI TRATTAMENTI ONCOLOGICI
Considerando i due principali strumenti terapeutici nelle mani degli oncologi (chemio e radio), vediamo il costo di un tumore oggi in Italia.
Attualmente sappiamo esserci in Italia 1,7 milioni di ammalati [3] e oltre 270.000 nuovi malati ogni anno (in America ogni anno i nuovi malati di cancro sono 1.372.910 (4).
La conclusione, senza entrare troppo nel dettaglio, è la seguente: il tumore in Italia (solamente tra chemio e radio, escludendo quindi chirurgia, costi di degenza, farmaci vari, apparato medico e infermieristico, i soldi fagocitati dalle industrie per la ricerca, ecc.) è indubbiamente una delle patologie più costose, non solo in termini di vite umane, ma soprattutto dal punto di vista economico.
In Appendice del libro sono stati appositamente pubblicati, oltre una ventina di “bugiardini” di chemioterapici con i loro effetti collaterali devastanti (foglietti illustrativi), anche i costi ufficiali (dichiarati dalle rispettive case di produzione) dei più diffusi chemioterapici in circolazione, per rendersi conto di quello che è stato appena detto.
Un qualsiasi tumore trattato con chemio e radioterapia (ad esclusione della chirurgia i cui costi sono paragonabili a quelli della chemioterapia), costa al Sistema sanitario nazionale svariate centinaia di migliaia di euro.

UN SOLO PAZIENTE ONCOLOGICO.
Sembra impossibile, ma è proprio così.
Una testimonianza esemplare è stata pubblicata dal settimanale “Gente” poco tempo fa.
Si tratta della vicenda di Gennaro De Stefano, un uomo normalissimo, che nel suo “Diario di un malato di cancro” ha provato a comporre la “lista della spesa” per la sua malattia.
Dopo aver consultato medici e fotocopiato le fustelle dei farmaci, ha messo insieme tutte queste informazioni.
Il suo calvario è iniziato con due interventi chirurgici (biopsia più operazione alla vescica) e una degenza di 22 giorni, per un totale di 30.000 euro [5] Il primo ciclo di chemio è costato 9.000 euro e 1.500 euro spesi per ogni TAC effettuata [6] (ne ha fatte oltre 20).
«Un ciclo completo di cocktail chemioterapici partiva da alcune migliaia di euro per arrivare anche a 50 mila euro al mese per ogni paziente». [7]
«Durante la chemioterapia, che, com’è noto, fa abbassare i globuli bianchi e quelli rossi (tralasciando la quantità impressionante di medicinali di sostegno per lo stomaco, l’intestino, la fatica, la nausea, il vomito e via cantando), occorre sottoporsi a cure ormonali che aiutino la crescita dei globuli bianchi. Di solito si fanno tre o quattro iniezioni che costano una 1.500 euro, le altre 150 euro ognuna. Arriva poi l’Epo, l’ormone diventato famoso come doping dei ciclisti, che costa dai 500 ai 1.000 euro a iniezione. Di queste bombe ne avrò fatte, fino a oggi, una quarantina». [8]
Ha dovuto eseguire la radioterapia (6.000 euro); un nuovo intervento chirurgico per alcune metastasi (9.000 euro); di nuovo radioterapia, ecc.
Risultato: la Sanità pubblica ha pagato per il sig. De Gennaro, circa 200.000 euro.
Questo che avete appena letto, purtroppo, è l’iter seguito dalla stragrande maggioranza dei malati oncologici.
Moltiplicate questa cifra per il numero dei malati vecchi e nuovi, e capirete dal risultato che forse per qualcuno - e dico forse - non c’è convenienza nel trovare la soluzione definitiva ad una patologia che sviluppa centinaia di miliardi di euro ogni anno in Italia.
Ogni anno la “lobbies del cancro” - solamente con i nuovi ammalati (270.000 persone), e supponendo che tutti entrino nei percorsi terapeutici - movimenta una cifra superiore a 54.000.000.000 di euro.
Cinquantaquattro miliardi di euro ogni anno per un trattamento oncologico.
Se a questi ci aggiungiamo tutte le persone ammalate di cancro oggi in Italia (1 milione e 700 mila), che ripetono i trattamenti, che necessitano di trapianto di midollo, che muoiono nonostante, o per colpa delle terapie, ecc., tale cifra, come detto prima, raggiungerà i centinaia di miliardi di euro.
Pensate all’industria della morte, meglio nota come “imprese funebri”.
Ogni anno sono 162.000 le persone che muoiono per cancro in Italia (dati Istat).
I costi per un servizio funebre privato (pagato dalle famiglie) vanno da un minimo di 2.155 euro (Roma) a un massimo di 3.575 euro (Milano) [9] a persona. Facendo una media più che ragionevole di 3000 euro…il ‘lutto per cancro’ (funerale, epigrafi, fiori, trasporto, organizzazione) sottrae alla società 486.000.000 di euro. Tutti gli anni inesorabilmente.

PENSATE NEL MONDO INTERO…
Ecco cosa riporta il “bugiardino” (pubblicato assieme agli altri in appendice) di uno dei più usati chemioterapici: la Doxorubicina della Ebewe Italia Srl
DOXORUBICINA



Multinazionale: Ebewe Italia srl
Principio attivo: Doxorubicina
Concentrato per soluzione iniettabile per infusione
Categoria terapeutica: Antracicline
Effetti controindicati:
- Gravi aritmie acute sono state descritte durante o poche ore dopo la somministrazione;
- Una mielosoppressione grave può provocare insorgenza di emorragia e superinfezioni, e costituisce una indicazione alla riduzione o alla sospensione della Doxorubicina;
- Esiste un rischio accertato di sviluppo di cardiomiopatia indotta dalle antracicline e dipendente dalla dose cumulativa;
- Il rischio di insufficienza cardiaca nei pazienti neoplastici trattati con Doxorubicina persiste per tutta la vita;
- Può potenziare la tossicità della radioterapia e di altre terapie anti-neoplastiche;
- Neoplasie benigne e maligne;
- Il verificarsi di una leucemia mieloide acuta secondaria;
- Il danno del tratto gastrointestinale può indurre ad ulcera, emorragia e perforazione;
- La Doxorubicina è altamente irritante e lo stravaso nella sede dell’infusione può provocare dolore locale, irritazione, infiammazione, tromboflebiti, che possono causare un’ulcera grave e necrosi della cute.

SMALTIMENTO: Il personale che manipola la Doxorubicina deve indossare indumenti protettivi: occhiali, camici, maschere e guanti monouso. Tutti gli articoli usati per la somministrazione e la pulizia, inclusi i guanti, dovranno essere posti in appositi sacchi per rifiuti ad alto rischio, per l’incenerimento ad alte temperature.
Le fuoriuscite o le perdite di soluzione devono essere trattate con ipoclorito di sodio diluito che preferibilmente va lasciato agire per tutta la notte e a cui va fatto seguire un risciacquo con acqua.


________________________________________
[1] “Inchiesta sui servizi e nelle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St Leonards di Sydney. www.aph.gov.au/Senate/committee/clac_ctte/completed_inquiries/2004-07/cancer/submissions/sub15.pdf. Parliament of Australia , www.aph.gov.au
[2] Idem
[3] “La prima giornata del malato cancro”, Francesco De Lorenzo TGCom
[4] SEER – Cancer statistics review 1975-2005
[5] “Vi sono costato 200 mila euro”, Gennaro De Stefano, “Gente”
[6] Idem
[7] Idem
[8] Idem
[9] “Vivere o morire…Cosa costa di più?” - Help Consumatori

www.helpconsumatori.it/data/docs/dossier_funerali.pdf


--------------------------------------------------------------------------------

HOME

© Conchiglia - www.conchiglia.net E-mail: conchiglia@conchiglia.net

http://www.conchiglia.us/Scrivere/Gli%20Oncologi%20non%20si%20farebbero%20la%20Chemioterapia.htm

giovedì 26 febbraio 2009

Cervello, colonna sonora risveglia i ricordi

Cervello, colonna sonora risveglia i ricordi
Mar 24 Feb - 2009

ROMA - Nel cervello e' incisa la colonna sonora della nostra vita e c'e' un 'juke box' che, non appena sentiamo una vecchia canzone legata a un episodio importante del nostro passato, fa risuonare in noi il ricordo di quell'evento e risveglia le stesse emozioni che provammo allora. Si tratta di un 'hub' neurale che lega la musica che riconosciamo come familiare ai nostri ricordi ed emozioni. Continua a Resa nota sulla rivista Cerebral Cortex, la scoperta si deve a ricercatori della Universita' della California presso Davis. Questo 'hub' e' localizzato nella corteccia mediale prefrontale, un'area in prossimita' della fronte. La sua funzione e' associare la musica ad eventi particolari cui fa da sottofondo, eventi che nel momento in cui accadono vengono incisi nel nostro hard disk cerebrale, l'ippocampo, sotto forma di ricordi duraturi. L'hub quindi e' un punto di snodo neurale tra corteccia uditiva e memoria, che si attiva quando ci capita, anche dopo anni, di riascoltare quel brano che ha 'segnato' la nostra vita. Attivandosi suscita 'nostalgia' in noi e ci induce a rievocare il momento in cui quella canzone ci e' entrata nel cuore e anche le emozioni che abbiamo provato in quel momento. Che siano pezzi di vecchie stagioni sanremesi o brani firmati da indiscussi miti del rock, ognuno di noi porta nel cuore una compilation che fa da colonna sonora della nostra vita. Ma finora non si conoscevano gli ingranaggi cerebrali che permettono a una canzone di richiamare in noi ricordi ed emozioni del passato. Diretti da Petr Janata, i neurologi hanno scoperto il meccanismo: hanno lasciato ascoltare a un gruppo di studenti universitari una selezione di 30 brani famosi, assurti alla vetta delle classifiche quando i volontari avevano tra 8 e 18 anni. Mentre i giovani ascoltavano, i ricercatori hanno monitorato il loro cervello con la risonanza, poi hanno chiesto loro di compilare un questionario per valutare quali delle 30 canzoni avessero per loro un valore particolare, quali fossero legate a un ricordo e l'importanza di quest'ultimo. Ebbene e' emerso che all'ascolto delle canzoni che legavano a un ricordo clou della loro vita, nel loro cervello corrispondeva l'attivazione della corteccia mediale prefrontale. E' qui dunque che la musica fa risuonare le corde della nostra memoria. Poiche' quest'area e' una delle ultime a venir danneggiate dal morbo di Alzheimer, conclude Janata, lo studio suggerisce l'utilita' della musicoterapia contro la demenza senile: la musica potrebbe risvegliare in questi soggetti flebili barlumi di memoria.(ANSA)



http://it.notizie.yahoo.com/10/20090224/tts-cervello-colonna-sonora-risveglia-i-97cd5f9_1.html?printer=1

Ricerca: Interruttore Del Silenzio Nel Cervello

Ricerca: Interruttore Del Silenzio Nel Cervello, Spegne Rumori Molesti
Gio 26 Feb - 2009

Roma, 26 feb. (Adnkronos Salute) - Scoperto nel cervello l'interruttore del silenzio. Spegne i rumori di sottofondo molesti o inutili, mentre siamo concentrati su qualcosa: ad esempio i sussurri dei compagni durante un compito in classe, o il rumore delle dita del vicino di scrivania che corrono sulla tastiera. A individuare questo sofisticato meccanismo sono i ricercatori americani diretti da Helen Barbas dell'Università di Boston, che in uno studio su 'Neuron' descrivono il funzionamento dell'interruttore. Spiegando che, in caso alterazioni, proprio questo meccanismo può contribuire alla schizofrenia.

"L'abilità di concentrarci sulle informazioni rilevanti, ignorando il rumore inutile, è importante per riuscire a eseguire i compiti quotidiani", sottolinea la Barbas. Insieme alla collega Maria Medalla, la ricercatrice ha esaminato i meccanismi sinaptici per la selezione e la soppressione di segnali coinvolti nella memoria di lavoro (quella che ci permette di ricordare per poco tempo un numero di telefono continuando a ripeterlo dopo averlo letto dall'elenco telefonico, prima di averlo composto). In particolare, le studiose si sono concentrate su sottili interazioni sinaptiche nelle aree cerebrali coinvolte nell'attenzione.

"La corteccia prefrontale dorsolaterale e la corteccia cingolata anteriore sono due aree che concentrano l'attenzione sui segnali importanti e spengono il rumore durante i compiti cognitivi. Ma la loro comunicazione sinaptica e il ruolo nel controllo cognitivo erano poco note", spiega la Barbas.

Così le studiose hanno indagato più a fondo, scoprendo una sorta di filo dell'interruttore che collega due aree nella prima zona del cervello con una nella seconda, e consente appunto di fare attenzione agli stimoli rilevanti, annullando gli altri. Un larga fibra nervosa legata alla corteccia cingolata anteriore collega selettivamente i neuroni inibitori che aiutano a spegnere i 'fastidiosi' neuroni eccitatori vicini.

Insomma, è proprio la corteccia cingolata anteriore ad avere l'impatto maggiore nel ridurre il rumore. Questo meccanismo cerebrale è spesso alterato nella schizofrenia, patologia che è associata a una ridotta attività in quest'area del cervello. L'interruttore nella corteccia cingolata anteriore può aiutare a fare silenzio intorno a noi, stimolando i neuroni inibitori nella corteccia prefrontale dorsolaterale. "Un meccanismo che non funziona correttamente nella schizofrenia, con un'alterazione del delicato equilibrio tra eccitazione e inibizione dei neuroni chiave", conclude la Barbas.



http://it.notizie.yahoo.com/7/20090226/thl-ricerca-interruttore-del-silenzio-ne-6a24347.html?printer=1

Ottimisti si nasce, parola di scienziati

Ottimisti si nasce, parola di scienziati
Gio 26 Feb - 10.38


Qual è la vostra visione del mondo? Vedete il bicchiere mezzo vuoto anche quando tutto fila per il verso giusto, oppure siete in grado di mantenere il buonumore anche con la macchina in panne abbandonata nel bel mezzo di un'autostrada in un giorno di pioggia? Continua a leggere questa notizia



Qualunque sia la vostra risposta, sappiate che il vostro grado di ottimismo sembra essere strettamente legato a un gene, e quindi impossibile da modificare. La conclusione viene da una ricerca condotta da un gruppo di psicologi inglesi della Essex University, che sembra aver identificato il gene responsabile della visione positiva e ottimistica del mondo e delle diverse situazioni che lo caratterizzano. “Coloro che possiedono questo gene”, sostengono i ricercatori, “tendono a prestare meno attenzione agli aspetti negativi e si concentrano invece sul lato positivo della vita”. Tendono quindi ad essere più socievoli e spensierati, e ad avere più fiducia negli altri rispetto a non-portatori del gene, che sono invece più scettici e sfiduciati, e tendono a soffrire maggiormente di disturbi d'ansia e depressione.

Nello studio, i ricercatori hanno sottoposto 100 volontari a una serie di immagini “positive” raffiguranti ad esempio una coppia di fidanzati che si abbracciavano e immagini “negative” riportanti invece scene di rapina. Analizzando le reazioni dei volontari alla vista delle immagini, gli psicologi hanno concluso che i portatori del cosiddetto “gene dell'ottimismo” tendevano a prestare maggiore attenzione alle immagini positive, al contrario degli altri che rimanevano invece maggiormente abbagliati dalle immagini della rapina. Secondo i ricercatori, la presenza del gene sarebbe direttamente implicata nella produzione da parte del nostro cervello di serotonina, il neurotrasmettitore responsabile della nostra condizione di felicità e ottimismo nei confronti del mondo.

Fonte: Fox E et al. Looking on the bright side: biased attention and the human serotonin transporter gene. Proc R Soc B; 25 febbraio 2009. doi:10.1098/rspb.2008.1788.

stefano massarelli



http://it.notizie.yahoo.com/25/20090226/thl-ottimisti-si-nasce-parola-di-scienzi-bd646f4.html?printer=1

Perché i capelli diventano grigi?

Perché i capelli diventano grigi?
Gio 26 Feb - 11.36


Articoli correlati

Forum: Stress

I capelli diventano grigi a causa di un complesso processo chimico che parte dall'interno del capello stesso e lo “trasforma”. È quanto sostengono i ricercatori dell’Università di Bradford in uno studio pubblicato sulle pagine del FASEB Journal, la rivista della Federation of the American Societies for Experimental Biology. Il processo, spiegano gli autori, ha inizio come conseguenza dell'abbassamento dei livelli un enzima chiamato catalasi, che ha il compito di contrastare l'azione del perossido d'ossigeno (meglio conosciuto come acqua ossigenata) contenuto nel capello e diretto responsabile dell'imbiancamento senile. Il perossido d'ossigeno, infatti, blocca la produzione di melanina, pigmento che dà il colore ai capelli.

Ci troviamo di fronte a una forma di “stress ossidativo” dei bulbi piliferi, continuano gli autori, che provoca un progressivo e inesorabile incanutimento. Comprendere a fondo questo meccanismo potrà forse in un futuro non troppo lontano rendere questo processo reversibile o almeno rallentabile.

Fonte: Senile hair graying: H2O2-mediated oxidative stress affects human hair color by blunting methionine sulfoxide repair. FASEB J 2009; doi:10.1096/fj.08-125435.

stefania mengoni



http://it.notizie.yahoo.com/25/20090226/thl-perche-i-capelli-diventano-grigi-bd646f4.html?printer=1

Grasso killer, uccide quanto 10 sigarette al giorno. Ma rischia anche anche chi è sottopeso

Lo studio pubblicato sul British Medical Journal

Grasso killer, uccide quanto 10 sigarette al giorno. Ma rischia anche anche chi è sottopeso

Ricerca del Karolinska Institute: essere 'rotondetto' da giovani aumenta del 30% i rischi per la salute e il non fumatore grasso corre esattamente gli stessi pericoli del fumatore over-size


Roma, 26 feb. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Non fumare vi fa sentire in pace con la vostra coscienza? Non cantate vittoria se avete problemi con la bilancia. Uno studio svedese del celeberrimo Karolinska Institute mostra, infatti, che i chili di troppo 'nuocciono gravemente alla salute', aumentando il rischio di morte prematura esattamente come fanno 10 o piu' 'bionde' al dì. Attenzione, però: neanche chi è sottopeso puo' tirare un sospiro di sollievo. Se infatti si esagera i rischi per la salute lievitano ugualmente.

I numeri parlano chiaro, e promettono di far tremare un esercito di 'rotondetti' e pesi piuma in erba. Nel loro studio, che ha guadagnato le pagine della rivista British Medical Journal, i ricercatori svedesi hanno esaminato 45.920 uomini nati tra il '49 e il '51, monitorando i dati relativi al loro peso sui registri del servizio militare, ovvero negli anni in cui erano poco più che maggiorenni. Da qui, analizzando le circa 3 mila morti che erano state registrate nel campione col trascorrere degli anni, hanno potuto tirare le somme e giungere a delle conclusioni insolite, almeno per i più. Le bionde, infatti, ne escono con le ossa rotte, ma i chili di troppo sembrano aver la peggio. Essere sovrappeso da giovani o fumare 10 o più sigarette al dì aumenta del 30% i rischi per la salute. Il dato che forse impressiona di più, poi, è che il non fumatore grasso corre esattamente gli stessi rischi del fumatore over-size.

Stessi pericoli per chi è fortemente sottopeso. Ma c'è da precisare che i magrolini, ovvero quelli con un indice di massa corporea (Bmi) inferiore a 18,5, non hanno mostrato un aumento del rischio di morte precoce, indipendentemente dal fatto che fossero fumatori o meno. Le brutte notizie, invece, sono destinate ai giovani 'pelle e ossa', con un Bmi pari o inferiore a 17. Per loro, infatti, i pericoli erano gli stessi con cui facevano i conti rotondetti e fumatori, né più né meno.

A cavarsela meglio, naturalmente, le persone con un peso nella norma, ovvero in forma senza eccessi che penalizzino, in un verso o nell'altro, l'ago della bilancia. Ian Campbell, a capo della 'Weight Concern', definisce i risultati dello studio "estremamente interessanti". "Quanto un paziente fumatore e in sovrappeso ci chiede consiglio - fa notare - noi lo invitiamo sempre, come prima cosa, a dire addio alle sigarette, considerandole piu' dannose. Questo studio ci suggerisce altro". Intanto in Gb, alla luce dei risultati della ricerca svedese, Betty McBride della British Heart Foundation ha chiesto al Governo di impegnarsi nella lotta ai chili di troppo con la stessa risolutezza con cui l'Esecutivo ha intrapreso la guerra alle bionde. "Il numero dei giovani in sovrappeso e obesi e' in aumento - sottolinea McBride - Senza affrontare questo problema ora, la prossima generazione potrebbe crescere con molti piu' problemi di salute rispetto ai loro genitori".

http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3056335928

mercoledì 25 febbraio 2009

ADDIO AL VELENOSO TERMOMETRO AL MERCURIO

il Giornale.it
n. 48 del 2009-02-25 pagina 21

Termometro amico?
Macchè, un killer
di Massimo M. Veronese

Per anni ci ha amorevolmente misurato la febbre ma dal 3 aprile sarà messo al bando. Colpa del mercurio: è super tossico. Lo sostituirà un sosia di vetro che non ha effetti nocivi
Pensare che ti teneva compagnia, sotto le coperte, nascosto tra le ascelle, un po’ freddino, ma si scaldava subito. Era l’unico conforto quando, bambino, finivi a letto malato, la luce che arrivava appena dalla stanza di là, dove i tuoi aspettavano il verdetto finale. Era un giudice, ma buono, un complice che si faceva manipolare senza fiatare per evitarti una giornata di scuola, un compagno di giochi magico, quando si rompeva la colonnina. Praticamente un assassino, un nemico bastardo che si prendeva la tua fiducia e te la restituiva con una pugnalata alle spalle, che si infilava nel tuo letto per avvelenarti peggio di Lucrezia Borgia.

Il vecchio caro termometro a mercurio ha le ore contate, la latitanza, grazie a dio, è finita. Dal tre aprile prossimo anche l’ultimo tubicino di vetro numerato finirà di esistere, era stato condannato a morte dodici anni fa, la domanda di grazia era stata respinta il 30 luglio scorso con l'entrata in vigore di un decreto ministeriale che, obbedendo a una direttiva approvata dal Parlamento europeo, lo dichiarava indesiderato su tutto il territorio.

Il termometro è quasi un’arma di distruzione di massa, è il mercurio che ha dentro che uccide, altamente tossico, radioattivo, cancerogeno. E magari voi da piccoli ci mettevate le dita dentro. Era come maneggiare una pistola. Metallo pesante. Che anche a dosi relativamente basse, può causare danni al sistema nervoso.
In questi anni lo hanno pedinato con attenzione: la presenza del contaminante è stata accertata attraverso una serie di rilievi nei pesci e nei molluschi di molte zone costiere del Mediterraneo. Quelli che poi finiscono sulla nostra tavola. La legislazione europea, a dire la verità, sono anni che ha ridotto l’uso e le emissioni di mercurio, ma i suoi effetti nefasti proprio sull'ambiente marino hanno preteso un giro di vite più pesante. E le misure più drastiche peseranno sull'Europa, che del mercurio è il principale fornitore mondiale.

E così si chiude un’altra epoca, un altro oggetto che sembrava eterno si fa consegnare al passato ed è meglio così: se il mondo fatica a cambiare sono le cose che lo fanno al posto suo. Rivoluzioni tascabili che spediscono oggetti e abitudini a une generazione fa. I vecchi termometri ancora a piede libero verranno messi nelle condizioni di non nuocere, per evitare che il mercurio che portano nella fondina finisca tra i rifiuti e quindi, nell’ambiente, sono esclusi dalla caccia i termometri della nonna che hanno più di mezzo secolo e i barometri a mercurio, che avranno vita solo fino al tre ottobre. E allora come ci misureremo la febbre? Non si sa. Sul mercato c’è un termometro in vetro che contiene una lega di Gallio, Indio e Stagno che si chiama Galinstan. Misura la temperatura in tre minuti ed pulito che più pulito non si può. Ma se devi bigiare non ci contare. Questo è uno spione...


--------------------------------------------------------------------------------

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331442

martedì 24 febbraio 2009

Presto possibile creare in provetta un dente completo

Presto possibile creare in provetta un dente completo
Individuato gene che induce produzione smalto dentario
postato 3 ore fa da APCOM
ARTICOLI A TEMA
usa/ new york, aspirante modello…
Altri
Roma, 24 feb. (Apcom) - Creare in provetta un dente completo, compreso di dentina e smalto, potrebbe diventare presto possibile, grazie ad uno studio americano pubblicato oggi su Proceedings of the National Academy of Sciences, nel quale ricercatori del College of Pharmacy della Oregon State University riferiscono di aver individuato il gene che fa crescere lo smalto dei denti, quel rivestimento esterno duro e protettivo che avvolge la corona (la porzione emersa del dente). Fino ad ora gli scienziati nei loro tentativi non erano riusciti a far crescere in laboratorio un dente completo di questa sostanza altamente mineralizzata e si erano dovuti fermare alla sola parte interna. Il gene in questione, si chiama Ctip2, un fattore di trascrizione, che è coinvolto in diverse funzioni: dalla risposta immunitaria, allo sviluppo della pelle e dei nervi. Per verificare se questo gene multifunzione regolava anche la produzione degli ameloblasti, le cellule che secretano lo smalto dentario, Chrissa Kioussi e colleghi hanno utilizzato embrioni di topolini privati di Ctip2 ed hanno visto che pur formandosi la radice e l'abbozzo del dente, cioè la corona, non si formava lo strato esterno e cioè lo smalto. "Aver identificato questo fattore di trascrizione per il controllo della formazione e maturazione degli ameloblasti e poterlo controllare, in associazione con la tecnologia delle cellule staminali - spiega Kioussi - potrebbe portarci un giorno alla possibilità di creare artificialmente denti del tutto funzionali." Questa scoperta, inoltre, potrebbe essere usata, come hanno auspicato gli autori della ricerca, per rinforzare lo smalto dentario al fine di prevenire la formazione di carie ed evitare di ricorrere alle fastidiose otturazioni; oppure per ripararlo quando viene danneggiato dal fumo. Ma ci vorrà ancora molto lavoro e molta ricerca per arrivare alle applicazioni sull'uomo. "Ma quando tutto questo sarà possibile - conclude Kioussi - ci sarà una trasformazione completa del concetto di salute dentale".


http://notizie.virgilio.it/notizie/scienze_e_tecnologie/2009/02_febbraio/24/presto_possibile_creare_in_provetta_un_dente_completo,18116366.html

TRATTAMENTI COMBINATI NUOVA FRONTIERA ANTIRUGHE

TRATTAMENTI COMBINATI NUOVA FRONTIERA ANTIRUGHE

(AGI) - Milano, 23 feb. - Dalla 12ma edizione del Congresso di Medicina Estetica SIES di Bologna, appena concluso, l'utilizzo di tecniche combinate si conferma vincente. "Abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti nelle tecniche anti-age", spiega Raoul Novelli, chirurgo plastico e medico estetico, tra i primi a sperimentare e utilizzare le tecniche piu' innovative. "La vera novita' che supera i traguardi della chirurgia estetica - dice Novelli - e' data dalla combinazione di tre trattamenti che permettono di ottenere risultati sorpendenti. In seguito a studi fatti per soddisfare le richieste dei miei pazienti sono arrivato a definire un trattamento mirato grazie alla sinergia di luce pulsata, radiofrequenza ed elettroporazione che, se utilizzate singolarmente, non garantiscono gli stessi risultati". La luce pulsata, chiarisce l'esperto, "e' un trattamento che viene effettuato per contrastare l'invecchiamento cellulare della pelle del viso. Utile contro macchie solari e capillari superficiali, agisce grazie ad un'irradiazione luminosa che va in profondita' di circa 0.5 mm fino a richiamare elastina e collagene la cui stimolazione migliora considerevolmente il tono cutaneo e l'aspetto generale della pelle". Il risultato del ringiovanimento diventa evidente dopo tre, quattro sedute eseguite a distanza di due settimane circa l'una dall'altra, dove sara' assolutamente visibile l'attenuazione di rughe, viso e decollete'. "Si passa poi al secondo step con la radiofrequenza, tecnica con una potente azione antiaging, rimodellante e di ristrutturazione cutanea. Dopo il trattamento si osserva un miglioramento del microcircolo e una corretta ripartizione del tessuto fibroso con eliminazione di eventuali noduli antiestetici. Con la radiofrequenza si possono trattare quasi tutte le parti del corpo: efficace su viso ma anche su braccia, addome, cosce e glutei contro gli inestetismi della cellulite". L'ultima fase e' l'elettroporazione, una vera novita' che la scienza ha messo a punto per consentire ai prodotti di penetrare nei tessuti a livello profondo senza l'utilizzo di aghi. "Il sistema di elettroporazione permettera' di trattare inestetismi come cellulite e adiposita' localizzata, indicato contro rughe e tonificazione viso, cosi' come idratazione e nutrizione della pelle, ottimo per il rassodamento di glutei e seno. Con una rapida penetrazione diretta dei principi attivi si ottengono risultati eccellenti, senza dolore, e senza bisturi". "Quello che rende questo trattamento competitivo e strategico - conclude Novelli - e' la possibilita' di utilizzare prodotti cosmetici mirati e che siano realmente assorbibili all'interno della pelle grazie appunto a dalle onde elettromagnetiche che li veicolano in profondita'".



http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200902231719-hpg-rsa0054-art.html