Referendum, sì all'eroina di stato
Secco no allo spinello libero in Svizzera
No alla depenalizzazione della cannabis, ma un chiarissimo sì alla politica di distribuzione di eroina sotto controllo medico per i tossicomani più dipendenti. Chiamati alle urne in un referendum, gli svizzeri hanno anche detto no con il 58,6% al pensionamento anticipato flessibile senza riduzione della rendita. A sorpresa, e con appena il 51,9 % di voti a favore hanno invece accettato l'iniziativa per l'imprescrittibilità degli atti pedofili, promossa dall'associazione ''Marche blanche''
In una densa domenica di referendum, è senza esitazione che gli svizzeri hanno confermato la politica pragmatica sulla droga promossa dal governo da oltre un decennio e basata su numerose misure di prevenzione, riduzione dei danni, repressione e terapie, programmi di prescrizione di eroina inclusi: l'apposita legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope è stata infatti approvata chiaramente con il 68 % di voti favorevoli in tutti i cantoni. Bocciata invece con più del 63% di voti contrari l'iniziativa popolare per la depenalizzazione della cannabis. Il testo chiedeva di depenalizzare il consumo e la coltivazione di canapa per uso personale, per lottare contro la criminalità legata al traffico, conferendo nel contempo alla Confederazione il compito di regolarne produzione, importazione, esportazione e commercio e di proteggere i giovani. Per gli osservatori, gli svizzeri hanno dato prova di pragmatismo approvando una legge sugli stupefacenti già collaudata e respingendo quel salto nel vuoto costituito dalla depenalizzazione degli spinelli. Una scelta probabilmente figlia dell'esperienza nazionale e dei traumatici ricordi delle "scene aperte" della droga di Zurigo, così come erano chiamati i luoghi di ritrovo degli eroinomani.
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