lunedì 21 luglio 2008

AIDS : STOP AL VACCINO !

Aids, negli Usa nuovo stop nella corsa al vaccino:
potrebbe aumentare il rischio infezione


ROMA (19 luglio) - Nuova battuta d'arresto nella corsa mondiale al vaccino anti-Hiv. L'istituto statunitense per le allergie e le malattie infettive (Niaid) ha bloccato per motivi di sicurezza un piano nazionale che avrebbe dovuto cominciare a testare un nuovo preparato su 8.500 volontari. La sperimentazione sarebbe stata condotta da “Pave” (Partnership for Aids vaccine evaluation), un consorzio di agenzie governative statunitensi e organizzazioni finanziate con fondi pubblici che ha come obiettivo quello di mettere a punto un efficace vaccino contro il virus Hiv.

Lo stop allo studio imposto dal Niaid è dovuto a ragioni di sicurezza. Gli esperti, infatti, mettono in dubbio l'efficacia del vaccino, che potrebbe anche aumentare il rischio di infezione tra i volontari arruolati. Per questo sottolineano la necessità di controlli più approfonditi e di altre sperimentazioni, sia sugli animali che sugli uomini, prima di dare il consenso alla produzione su vasta scala del vaccino.

Il direttore del Niaid, Anthony Fauci, ha affermato che potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di svolgere una sperimentazione più ristretta, con l'unico intento di scoprire se il vaccino “Pave” sia capace di ridurre la carica virale, cioè la quantità di virus Hiv presente nel sangue. Nonostante questo ennesimo insuccesso, che segue di pochi mesi l'interruzione della sperimentazione di un altro vaccino anti-Hiv prodotto dalla casa farmaceutica Merck (anch'esso per ragioni di sicurezza), la messa a punto di un preparato efficace non sembra essere un traguardo irraggiungibile, almeno per l'immunologo Fernando Aiuti. L'esperto italiano, infatti, ritiene che i ricercatori debbano ora correggere il tiro cambiando l'approccio mantenuto nell'ultimo decennio. «Oggi non abbiamo metodi validi per valutare l'efficacia dei vaccini - spiega Aiuti - nè modelli animali adeguati per eseguire i test. Inoltre finora abbiamo usato solo vaccini basati sulle proteine del virus. Dobbiamo andare oltre, battendo nuove strade, magari usando anche virus resi innocui ma vivi, capaci di replicarsi continuamente, per dare una immunità più prolungata».

La ricerca sul vaccino anti-Hiv comunque prosegue il suo cammino, anche nel nostro Paese. Pochi giorni fa, infatti, l'Istituto superiore di sanità ha dato il via libera alla seconda fase della sperimentazione del vaccino italiano terapeutico, messo a punto dalla sua ricercatrice Barbara Ensoli e prodotto presso l'Università di Urbino interamente con fondi pubblici. I test coinvolgeranno 128 pazienti sieropositivi di dieci centri italiani. Parallelamente è prevista anche una serie di test in Sud Africa e Swaziland, per i quali si attende il via libera delle autorità regolatorie locali.


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=27986&sez=HOME_SCIENZA

STUDIO SVELA MECCANISMO IPERPRODUZIONE OSSITOCINA DURANTE ALLATTAMENTO

STUDIO SVELA MECCANISMO IPERPRODUZIONE OSSITOCINA DURANTE ALLATTAMENTO


SALUTE: COSI' AUMENTA 'ORMONE FIDUCIA' QUANDO BEBE' SI ATTACCA AL SENO




Roma, 19 lug. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Scoperto il meccanismo che fa si' che aumenti, durante l'allattamento, il livello di ossitocina, il cosiddetto ormone della fiducia, nel cervello della mamma che attacca il suo piccolo al seno. Quando una donna allatta, infatti, si innesca una metamorfosi a livello cerebrale, che contribuisce a rafforzare il legame con i propri figli. Un team di ricercatori della Warwick University, in uno studio che ha guadagnato le pagine della rivista Plos Computational Biology, ha dunque svelato il meccanismo che fa in modo che, nel corso dell'allattamento, si aprano i rubinetti dell'ormone della fiducia.

Fino ad ora, infatti, restava un rebus da sciogliere spiegare come poche migliaia di cellule del cervello riuscissero a rilasciare l'ossitocina influendo positivamente anche sull'umore delle mamme. Per gli studiosi, l'ossitocina viene rilasciata durante la produzione del latte materno, inondando il cervello durante l'allattamento. In genere, i neuroni rilasciano sostanze chimiche come l'ossitocina in dosi piuttosto piccole. Ma quando la mamma allatta al seno il proprio bambino, hanno mostrato i ricercatori servendosi di un complesso modello matematico, i neuroni materni rilasciano l'ormone anche dai loro dendriti, la parte della cellula che di solito riceve informazioni, piuttosto che inviarle.

Cio' darebbe vita a una vera e propria 'esplosione' dell'ormone della fiducia. L'ossitocina e' prodotta naturalmente nell'ipotalamo, l'area cerebrale che controlla la temperatura corporea, la sete, la fame, la rabbia e la stanchezza. Ma e' anche coinvolta nelle promozione delle sensazioni di fiducia e nella riduzione della paura. "Il modello usato in questo studio - sottolinea Jianfeng Feng, a capo della ricerca - potrebbe essere impiegato per studiare altre attivita' cerebrali simili".

http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.2351525393

mercoledì 16 luglio 2008

AL SOLE CONTRO IL TUMORE MA CON MODERAZIONE

Al sole contro il tumore, ma con moderazione

Boston - Il sole fa bene: due ore al giorno di esposizione, infatti, stimolano la produzione di vitamina D, e si diminuisce fino al 50 per cento il rischio di sviluppare cancro alla prostata, al seno e al colon-retto.

L’ assenza di vitamina D, inoltre può essere causa di malattie infettive, autoimmuni, cardiovascolari e appunto di tumori.

E’ questo uno dei risultati di uno studio appena pubblicato sul `Clinical Journal of the American Society of Nephrology`, condotto dal Dipartimento di medicina ed endocrinologia dell`Università di Boston (Usa), che trova concordi gli specialisti italiani.

«La vitamina D agisce beneficamente su tessuti differenti, in particolare sulla prostata e sul seno - spiega Patrizio Mulas, presidente dell`Associazione dermatologi ospedalieri italiani -. Non mancano studi che rimarcano l`azione proapoptotica, antimetastatica e antiangiogenetica, antinfiammatoria e immunomodulante di questa vitamina»,

Per fare il pieno di vitamina D bastano due ore al giorno di esposizione nelle ore meno calde, per produrre la concentrazione di vitamina utile all`organismo.

Il consiglio quindi è «Esporsi al sole con moderazione - dice Mulas -, usando filtri protettivi adeguati al proprio fototipo, cioè al tipo di carnagione. Ed evitando le ore più calde del giorno. Se proprio si vuole restare in spiaggia è bene ricordare di coprirsi con una maglietta e con un cappellino».

(17/07/2008 - in collaborazione con AdnKronos)

http://www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansaN.asp?N=34169

domenica 13 luglio 2008

ATTENZIONE AI SUCCHI DI FRUTTA PROVOCANO IL DIABETE ALIMENTARE

NEWS
13/7/2008

Diabete, il "lato oscuro"
dei succhi di frutta





ROMA
I succhi di frutta aumentano del 18% le probabilità di insorgenza del diabete di tipo 2, quello cosiddetto alimentare. Queste bevande "bruciano" in un sol bicchiere i benefici di una dieta sana composta, invece, di verdure e frutta fresca, che al contrario si dimostrano capaci di tagliare i rischi di ammalarsi della malattia dismetabolica. A rivelare il "lato oscuro" dei succhi di frutta è una ricerca pubblicata su Diabetes Care e realizzata dalla Scuola di salute pubblica dell’università di Tulane, in Usa.

Le conclusioni che incriminano le comuni bevande a base di frutta e zuccheri provengono da un ampio studio condotto su 71.346 donne tenute sotto osservazione per ben 18 anni. Di queste, ben 4.529 nell’arco di tempo preso in considerazione hanno sviluppato il diabete di tipo 2. L’intero campione era stato diviso in 5 gruppi in base alle abitudini alimentari, anche in relazione alle quantità di frutta e verdura fresche consumate, o di succhi di frutta bevuti.

Ebbene, «tre porzioni di frutta fresca al giorno, da sole, riducono del 18% le probabilità di insorgenza del diabete, e una sola portata di verdure incrementa i benefici di un ulteriore 9%. Basta però una porzione di succo di frutta - spiega la coordinatrice della ricerca, Lydia Bazzano - per mandare in fumo per intero i benefici delle tre porzioni di frutta fresca». All’origine del meccanismo, secondo la scienziata, risiederebbe «la grande quantità di zuccheri contenuta nelle bevande, che introdotta in forma di liquidi viene assorbita molto velocemente».




http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=834&ID_sezione=243&sezione=News

giovedì 3 luglio 2008

DIETA MEDITERRANEA : ELISIR DI LUNGA VITA

Dieta mediterranea: elisir di lunga vita

Olio extravergine, frutta, verdure, cereali, pesce e carne bianca: questi gli ingredienti della dieta della lunga vita, la dieta mediterranea. Un recente studio condotto su circa ventiseimila greci ha dimostrato ancora una volta in maniera inequivocabile che la dieta mediterranea è la migliore al mondo sia per assicurarsi i giusto apporto nutrizionale che per mantenere l’organismo sano e in forma. La ricerca è stata pubblicata nei giorni scorsi sul British Journal of Cancer ed è stata condotta da alcuni studiosi della Harvard University. Ad essere coinvolti sono stati migliaia di cittadini greci ai quali è stato chiesto di riferire circa le proprie abitudini alimentari per otto anni, durante i quali è stata tenuta in conto anche l’insorgenza di cancro e altre patologie.

Ebbene, al termine dello studio i ricercatori hanno concluso che già solo assumendo regolarmente due degli ingredienti tipici ella dieta mediterranea era possibile ridurre il rischio/cancro del 12% e che solo utilizzando come condimento l’olio extravergine di oliva si riduceva il rischio del 9%. Dimitrios Trichopoulos, che ha guidato lo studio, ha sottolineato come facendo piccolo modifiche alla propria dieta quotidiana sia possibile ottenere un grande beneficio in termini di prevenzione di numerose malattie, come, appunto, il cancro o le patologie cardiovascolari.

Le conclusioni dei ricercatori di Harvard hanno trovato riscontro anche in un altro studio pubblicato sul Public Library of Science che ha concluso come gli uomini predisposti allo sviluppo del tumore prostatico vedano scendere le chanche di ammalarsi se mangiano regolarmente broccoli e altre verdure crucifere.


MFL - 03/07/2008
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Dormendo si impara? Le regioni del cervello deputate all'apprendimento risultano essere maggiormente attive in soggetti che dormono dopo aver imparato qualcosa di nuovo.

http://www.paginemediche.it/it/news/news/news/detail_88407_dieta-mediterranea-elisir-di-lunga-vita.aspx?c2=399

GRAVIDANZA : CIBI DA EVITARE

Dieta e gravidanza, i cibi da evitare

Durante il periodo della gravidanza bisognerebbe evitare, o in ogni caso diminuire al minimo, l'assunzione di cibi come snack, patatine e merendine, il cosiddetto junk food (cibo spazzatura). Secondo uno studio condotto dalla ricercatrice Stephanie Bayol e dal ricercatore Neil Stickland del Royal Veterinary College di Londra, mangiare al fast food, ma più in generare tutto il cibo spazzatura, può causare nel futuro nascituro dei danni a lungo termine. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Physiology (Giugno 2008).

Che i piccoli devono diminuire l'assunzione dei cibi spazzatura lo si ripete ormai da anni, questo studio evidenzia però che il junk food può influire già dai primi momenti di vita, in principio nel periodo della gravidanza e poi nei primi mesi durante il periodo dell'allattamento.

Si sa che la dieta delle mamme durante il periodo della gravidanza e dell'allattamento è molto importante, lo studio inglese rimarca ancora una volta questo aspetto. Se le madri hanno uno stile alimentare scorretto ricco di cibi grassi e poco salutari, questo influisce negativamente sul tasso di colesterolo, trigliceridi e glicemia dei piccoli anche se questi poi seguiranno un'alimentazione più salutare.

I test sono stati condotti su alcuni topolini di laboratorio ma i ricercatori evidenziano che sull'uomo i risultati sono gli stessi. Durante lo studio si è potuto osservare che i topolini nati da madri che seguivano un'alimentazione poco sana, una volta adulti prediligevano lo stesso cibo.

La dottoressa Stephanie Bayol spiega che alla luce dei dati raccolti si può intuire l'importanza della dieta seguita dalla madre durante la gravidanza e l'allattamento, non solo per i nutrienti che il piccolo riceve in quel momento, ma soprattutto per le conseguenze a lungo termine.

Per valutare l'impatto di una dieta scorretta i ricercatori hanno nutrito alcune topoline gravide con del cibo spazzatura e, successivamente, hanno tenuto sotto osservazione i piccoli topolini. Dall'analisi si è potuto osservare che i cuccioli presentavano i problemi tipici causati da un'alimentazione scorretta come ad esempio un accumulo di grasso attorno agli organi, un fattore che contribuisce allo sviluppo del diabete di tipo 2. Un altro aspetto interessante riscontrato durante lo studio riguardava l'alimentazione dei piccoli nel periodo successivo allo svezzamento, i ricercatori hanno osservato che i topolini nutriti con una dieta sana presentavano comunque dei livelli alti di colesterolo e trigliceridi, erano in sovrappeso e anche l'insulina era fuori norma, se le madri avevano seguito un'alimentazione scorretta durante il periodo della gravidanza e dell'allattamento.

Alla luce di questi dati, le aspiranti mamme non devono quindi evitare solo fumo ed alcol ma devono porre anche particolare attenzione a quello che mangeranno quando saranno incinta.





http://www.universonline.it/_sessoesalute/salute/08_07_02_a.php