venerdì 13 febbraio 2009

Salute: in Italia colesterolo alto per 25% 'over 37', molti non si curano

Salute: in Italia colesterolo alto per 25% 'over 37', molti non si curano

Roma 10 feb. (Adnkronos Salute) - Allarme rosso per il colesterolo in Italia. Nonostante l'ipercolesterolemia dilaghi nel nostro Paese, infatti, la maggior parte dei pazienti colpiti non si cura a dovere. Ne è colpito circa un italiano su quattro tra i 37 e i 74 anni, eppure molti non seguono alcuna terapia con farmaci. E' la denuncia degli esperti lanciata oggi a Roma in occasione della presentazione di due studi italiani su questo argomento. I dati sulla malattia, riportati anche dall'Istituto superiore di sanità, parlano chiaro: il 25% degli italiani 'over 37' ha il colesterolo alto, con una predominanza delle donne. Eppure l'84% del gentil sesso non si cura a dovere, come anche l'81% degli uomini. Tra le donne un altro 6% non assume i farmaci giusti, mentre tra gli uomini questa percentuale scende al 5%.

"Ormai sono molto pochi gli italiani che sanno curare questa malattia - osserva Gian Franco Gensini, ordinario di medicina interna e cardiologia, preside della facoltà di Medicina e chirurgia all'università di Firenze - perché molti la trascurano o non sanno quali farmaci assumere". In Italia solo il 10% delle donne e il 14% degli uomini affrontano il problema come dovrebbero. E se lo sguardo si allarga ulteriormente e si osserva solo la fascia dei 'borderline', cioè di coloro che non hanno il colesterolo alto ma si trovano al limite, allora la media degli italiani a rischio ipercolesterolemia sale al 36% tra le donne e al 33% tra gli uomini.

"La malattia - sottolinea Carlo Maria Rotella, ordinario di endocrinologia all'università di Firenze - può diventare ancora più pericolosa quando si allea con altri fattori di rischio o con patologie cardiovascolari". L'ipercolesterolemia, ad esempio, assume contorni drammatici quando non è controllata in pazienti che hanno avuto un infarto o che sono cardiopatici. Ci si riferisce, conclude Rotella, "a casi di ictus, angina pectoris e arteriopatia periferica".




http://www.adnkronos.com/IGN/Salute/?id=3.0.3000273276

Nessun commento: