sabato 16 febbraio 2008

TUMORI-CAUSE CHE LO POSSONO PROVOCARE

Cellulari, protesi al seno, caffè: assolti, però…Uno studio li solleva dall'accusa di provocare tumori. Ma è solo l’ultima puntata di una saga infinita. Ecco come stanno davvero le cose. STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO


Caffè, telefoni cellulari e protesi al seno assolti con formula piena, seppure in assenza di prove certe, dall’accusa di provocare il cancro. Colpevoli invece, dati alla mano, fumo, alcol ed esposizione incontrollata al sole. Sono i risultati di un nuovo studio sui più conosciuti o discussi “fattori di rischio”, ovvero gli stili di vita e gli agenti ambientali che possono aumentare la probabilità di sviluppare un tumore.

A pronunciarsi in modo così deciso, dalle pagine della rivista Mutation Research Reviews è Bernard Stewart ,un oncologo australiano che ha messo a punto un nuovo sistema di classificazione di abitudini e sostanze cancerogene, catalogate in base ad un rischio-tumore definito come scientificamente provato, probabile, dedotto, sconosciuto o improbabile. Nella prima categoria (quella dei cancerogeni accertati) rientrano, insieme al condannato trio fumo-alcol e raggi Uva (ultravioletti), anche l’esposizione all’amianto e la contaminazione di cibi e bevande con benzene.
Mentre nell’ultima, fra i cancerogeni improbabili, troviamo, fra gli altri, caffè, deodoranti, dolcificanti come l’aspartame, campi elettromagnetici, telefoni cellulari e protesi mammarie: per ora non esiste, secondo Stewart, alcuna prova cha favoriscano l’insorgenza di un tumore.

Tutto chiaro, quindi. Fino alla prossima ricerca o al prossimo titolo di giornale. Perché, in effetti, le notizie sui possibili pericoli oncologici o su nuovi alimenti e relativi atteggiamenti “salvavita” si susseguono quasi incessantemente, a volte con versioni contrastanti, creando confusione fra i lettori, che corrono il rischio di dover rivoluzionare abitudini quotidiane e frigorifero a ogni nuova pubblicazione. La soluzione però esiste e, come spiega Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, è semplice: «Evitare gli eccessi. La moderazione nella dieta e nello stile di vita è la prevenzione migliore non solo contro i tumori, ma nella lotta a qualsiasi altra patologia».




ALIMENTAZIONE E GINNASTICA – Una “dieta intelligente” è fondamentale per la prevenzione di un tumore, ma da sola non basta: deve essere accompagnata da un’attività fisica regolare. «Un’alimentazione corretta – dice Bonanni -, indipendentemente dal cancro, deve comunque essere mista, variegata e deve soltanto evitare l’abuso di determinati elementi, primi fra tutti i cibi grassi e i fritti, il consumo esagerato di zuccheri o di carni rosse cotte alla brace. E dev’essere ricca di frutta e verdura».
Invito al “buon senso” anche per quel che riguarda the, caffè ed altre sostanze contenenti caffeina, che non sono comunque considerate nocive. «In realtà serviranno molti anni e molte ricerche per dimostrare che un determinato alimento o un certo tipo di dieta possa, da solo, ridurre il rischio di sviluppare un tumore. Ma è da tempo evidente che delle buone abitudini di vita aiutano a restare sani: il soprappeso, ad esempio, si è già dimostrato dannoso per la salute del nostro apparato cardiocircolatorio e di quello muscolo-scheletrico».

FUMO E ALCOL – Sigaro, sigaretta o tabacco da pipa non fa differenza, il fumo è comunque un pericolo accertato per moltissime forme di tumore. E va evitato, sempre e comunque. Per gli alcolici, invece, torna valido l’invito alla prudenza: nulla in contrario a un bicchiere di vino o di birra durante i pasti o a un cocktail durante il weekend, mentre è particolarmente pericoloso l’eccesso di superalcolici (due o più drink al giorno), un problema che – secondo studi recenti – è tanto più grave perché interessa soprattutto ragazzi giovani e adolescenti.

RAGGI UVA – Che provengano direttamente al sole o dal “lettino” di un centro abbronzante, i raggi ultravioletti sono un fattore di rischio per il melanoma e altre forme di neoplasie della pelle. Sotto accusa però è, ancora una volta, soltanto l’esposizione esagerata: nelle ore centrali della giornata, senza creme protettive, per molte ore. Qualche attenzione in più per le persone con una carnagione chiara, che si scottano con maggiore facilità.

TELEFONI CELLULARI – La maggior parte pubblicazioni scientifiche lo dimostra: non esiste nessun aumento di rischio significativo che leghi l’uso dei telefonini allo sviluppo di tumori cerebrali o del nervo acustico. Neppure la più vasta ricerca finora condotta, che ha coinvolto 420mila persone, ha fornito alcuna prova in tal senso, anche dopo 10 anni di utilizzo del cellulare. Ma gli specialisti raccomandano comunque di non farne un uso eccessivo (anche perché restano sconosciuti gli effetti a lungo termine). Alla stessa rassicurante conclusione è giunto un recente studio giapponese, condotto dalla Women's Medical University e pubblicato dal British Journal of Cancer, che ha analizzato i casi di 322 persone con i tre più diffusi tipi di tumore cerebrale (glioma, meningioma e adenoma pituitario) e di 683 persone sane. I ricercatori hanno valutato ciascun soggetto in base al numero di anni trascorsi utilizzando un cellulare e al tempo speso a parlare al telefonino ogni giorno. Studiando nel frattempo le radiazioni emesse dai vari tipi di cellulare e collocandole in quattro categorie in base alla potenza delle radiazioni stesse. Inoltre hanno analizzato come ogni telefono cellulare sia in grado di influenzare diverse aree del cervello senza trovare nessuna associazione tra l'uso del telefono cellulare e il cancro.

PROTESI AL SENO - Dati confortanti provengono anche dalle numerose ricerche sull’utilizzo di ricostruzioni plastiche con protesi mammarie, che dimostrano come non ci sia alcuna controindicazione al loro impiego né alcun legame provato con l’insorgenza di carcinomi.




CONSIGLI - Conclude Bonanni: «Più della metà delle neoplasie sono direttamente o indirettamente correlate con il tabacco e un regime alimentare non corretto. Teoricamente l’abolizione del fumo, una dieta più appropriata, una vita più sana in un ambiente meno inquinato possono drasticamente ridurre l’incidenza del cancro. In ogni caso, per avere certezze a favore o contro un singolo alimento o una certa abitudine, servono studi approfonditi, che durino molti anni e vengano condotti su un’ampia parte di popolazione. Per questo la regola migliore, valida per tutti, è adottare uno stile di vita moderato».
E’ poi importante sapere che già oggi in alcuni centri specializzati è possibile accedere a programmi di “prevenzione personalizzata”, calcolata sul rischio che ognuno di noi corre, in base alla propria predisposizione genetica e al proprio assetto ormonale, alla familiarità, all’età, al sesso, all’ambiente in cui vive e alle abitudini quotidiane e alimentari.
Vera Martinella
06 febbraio 2008
http://www.corriere.it/sportello-cancro/articoli/2008/02_Febbraio/06/cancerogeni.shtml

Nessun commento: