lunedì 2 giugno 2008

TUMORE AL RENE-SPERANZE DA UN NUOVO FARMACO

TUMORE AL RENE-SPERANZE DA UN NUOVO FARMACO
2-06-2008
(AGI) - Chicago - Circa 200.000 nuovi malati l'anno, 8.500 solo in Italia, con una mortalita' del 50 per cento, e una crescita esponenziale dei casi, aumentati del 350 per cento dagli anni '60 ad oggi. Sono i numeri del tumore al rene, non uno dei principali 'big killer' ma uno dei tumori piu' difficili da trattare "perche' non esistono screening di nessun tipo, da' pochi segni di se' e quei pochi sono aspecifici, ed e' quindi molto difficile arrivare a una diagnosi precoce". Il prof. Camillo Porta, oncologo all'Ircss San Matteo di Pavia, spiega cosi' il preoccupante aumento non solo di nuovi casi, ma anche delle forme piu' avanzate, dove si raggiunge il 100 per 100 di mortalita'. "Il 35 per cento dei casi che vengono diagnosticati - spiega infatti l'oncologo - sono gia' in una fase incurabile, e un altro 35 per cento in fase abbastanza avanzata da rischiare con quasi certezza lo sviluppo di metastasi nel tempo". In ogni caso, "se fino a pochi anni fa praticamente non c'erano terapie efficaci", oggi con i nuovi farmaci biologici le speranze per i pazienti sono moltiplicate. E' il caso del 'bevacizumab', primo anticorpo monoclonale che inibisce l'angiogenesi, cioe' di fatto 'affama' il tumore. Lo studio Avoren presentato al congresso di oncologia Asco a Chicago conferma che l'aggiunta di 'bevacizumab' alla terapia standard a base di interferone prolunga in maniera significativa il tempo in cui i pazienti vivono senza un peggioramento della malattia. "Nel corso dell'Asco di quest'anno - conferma Porta - e' stata posta in luce l'attivita' dei farmaci 'a bersaglio molecolare', e del bevacizumab in particolare, nel trattamento del tumore al rene, attivita' che permettera' a un sempre maggior numero di pazienti di convivere, anche a lungo, con la propria malattia". (AGI)



http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200806021404-hpg-rsa0011-art.html

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