1 Agosto 2008
AMERICHE - USA
Neuroni motori dalla pelle per trattare la Sla
A partire da cellule di pelle di due pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono state create per la prima volta cellule staminali simili a quelle embrionali. Per uno dei pazienti, poi, le staminali sono state trasformate in neuroni motori identici a quelli del malato. Un giorno questa procedura potrebbe portare alla produzione di cellule terapeutiche su misura del paziente per curare la sua malattia. Ma per ora il risultato, ottenuto da scienziati della Harvard e della Columbia University rispettivamente a Boston e New York, per quanto importantissimo perche' mai prima d'ora erano state create staminali su misura del singolo paziente da cellule di pelle, non ha applicazioni cliniche immediate.
Diretti da Kevin Eggan dell'istituto Harvard Stem Cell a Boston, gli esperimenti sono stati resi noti sulla rivista Science. Un'applicazione immediata del lavoro pero' c'e': centinaia di milioni di cellule nervose identiche a quelle del paziente potranno essere cosi' prodotte ed usate per studiare la malattia e testare farmaci oggetto di ricerca.
La SLA e' una grave malattia neurodegenerativa che colpisce i neuroni motori e porta il paziente alla paralisi e nella maggior parte dei casi alla morte in pochi anni dalla comparsa dei primi sintomi. E' solo di pochi mesi fa il grosso successo scientifico che ha portato alla creazione di staminali umane simili a quelle di un embrione ottenute riprogrammando geneticamente normalissime cellule adulte di pelle prese dalla cute di soggetti sani. Si disse allora che queste 'staminali etiche', perche' ottenibili senza sacrificare embrioni, sarebbero state decisive per la messa a punto di terapie cellulari su misura del paziente.
I ricercatori Usa hanno dato un primissimo saggio di questa possibilita': da pelle di due anziani pazienti con SLA hanno estratto cellule adulte e le hanno poi riprogrammate ottenendone delle staminali. Poi le staminali di uno dei due pazienti sono state coltivate in provetta e indotte da un cocktail di fattori di crescita a trasformarsi in neuroni motori. Un giorno questi neuroni motori potrebbero divenire la base di una cura personalizzata, ma gia' da ora serviranno a studiare a fondo la malattia e testare farmaci, cosa finora impossibile per la difficolta' di reperire neuroni motori dei malati da studiare.
"Per chi studia la Sla uno dei problemi piu' seri si chiama campione: i modelli animali in quanto tali hanno dei limiti e non si possono certo prelevare i motoneuroni ai pazienti mentre sono vivi! Inoltre, gli studi effettuati post mortem sono complessi e poco affidabili. Lo studio di Eggan apre prospettive decisamente interessanti in questo senso". A parlare e' Maria Teresa Carri', ricercatrice finanziata da Telethon che da molti anni studia la sclerosi laterale amiotrofica. "Riuscire a far 'tornare indietro' le cellule della pelle fino allo stadio indifferenziato e poi reindirizzarle verso i motoneuroni fornirebbe a noi ricercatori uno strumento formidabile: potremmo infatti studiare gli esordi della malattia, quando ancora si puo' pensare di intervenire". A proposito di un utilizzo in terapia, Carri' aggiunge: "non e' pensabile trapiantare direttamente i motoneuroni nei pazienti, perche' queste cellule non sono affatto maneggevoli. Basti pensare che il loro assone - la porzione della cellula che va dal midollo al muscolo - puo' essere lunga anche mezzo metro. Molto piu' interessante, invece, pensare di usare la metodologia messa in luce dai ricercatori americani".
Di' la tua (forum)
http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/noti.php?id=228660
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento