mercoledì 14 gennaio 2009

Studio italiano, così l'organismo recluta i globuli bianchi

13/1/2009

Studio italiano, così l'organismo
recluta i globuli bianchi




Apre la strada a farmaci mirati per le malattie autoimmuni e le neoplasie


ROMA
Un gruppo di ricercatori italiani, del Dipartimento di Patologia e del Centro di Biomedicina Computazionale dell’Università di Verona, condotto da Carlo Laudanna, ha scoperto il meccanismo molecolare che regola il reclutamento dal sangue e la migrazione nei tessuti dei globuli bianchi, i principali attori del sistema immunitario.

Le implicazioni di questa scoperta, pubblicata ieri su Nature Immunology, sono molteplici, non ultima quella di una maggiore comprensione del funzionamento del sistema immunitario, oltre che la possibilità di sviluppare cure farmacologiche «mirate» per malattie infiammatorie e autoimmuni, con possibili importanti prospettive per la cura delle patologie neoplastiche.

Il sistema immunitario, che ha la funzione di proteggere il nostro organismo dalle infezioni da microrganismi, nonché dallo sviluppo e diffusione del cancro, per sua natura agisce al «posto giusto e al momento giusto», localizzando la sua azione difensiva «solo» dove è necessario. In questo modo la risposta immune è circoscritta e mirata. Questa proprietà fondamentale dipende dalla precisa regolazione del reclutamento dei globuli bianchi dal sangue nei tessuti, un fenomeno scoperto più di 100 anni fa, ma le cui basi molecolari si sono cominciate a comprendere solo negli ultimi anni.

Secondo quanto riferiscono i ricercatori nel loro studio, sarebbe stata scoperta la funzione regolatrice fondamentale di cinque molecole che agiscono di concerto per creare un «modulo funzionale» regolatore, senza il quale la funzione dell’immunità’ viene meno. Le cinque molecole appartengono ai «sistemi di trasduzione del segnale», quei processi biochimici di trasferimento e propagazione di un segnale all’interno di una cellula, che avvengono attraverso l’attivazione di specifiche vie di segnalazione che controllano lo stato metabolico la proliferazione e il differenziamento cellulari.

«Nello studio - spiegano i ricercatori - dimostriamo per via sperimentale e per la prima volta nel sistema immunitario, un concetto teorico fondamentale detto »modularità«, mediante il quale la funzione contemporanea delle cinque molecole definisce un modulo funzionale che regola l’attivazione del reclutamento dei linfociti (un tipo particolare di globulo bianco) dal torrente sanguigno nei tessuti».

Lo studio è stato condotto nei laboratori del dipartimento di Patologia con l’ausilio di tecnologie di avanguardia fornite dal centro di Biomedicina computazionale (CBMC) dell’Università di Verona, ed è stato finanziato dalla Fondazione Cariverona e dalla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1106&ID_sezione=243&sezione=News

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